LA GUERRA

Guerra Ucraina, Prigozhin: «Bakhmut è stata completamente presa». Putin si congratula. Kiev: «È falso»

Le ultime notizie sul conflitto nel cuore dell'Europa

Guerra Ucraina, diretta oggi. Kiev respinge massiccio attacco di droni russi: danni nella capitale
Guerra Ucraina, diretta oggi. Kiev respinge massiccio attacco di droni russi: danni nella capitale
Sabato 20 Maggio 2023, 07:39 - Ultimo agg. 21 Maggio, 00:24

Putin si congratula con la Wagner per la liberazione di Bakhmut

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con le squadre d'assalto del gruppo di mercenari Wagner per la «liberazione di Artyomovsk», la città ucraina di Bakhmut. Lo riferisce il Cremlino citato dalla Tass

Kiev: a Bakhmut situazione critica

«Pesanti combattimenti a Bakhmut. La situazione è critica. Allo stesso tempo, le nostre truppe mantengono la difesa nell'area (del distretto) di »Litak«. A partire da ora, i nostri difensori controllano alcune strutture industriali e infrastrutturali di quest'area e del settore privato». Lo scrive su Telegram la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar.

Kiev: «È falso, nostre unità stanno combattendo a Bakhmut»

L'esercito ucraino ha negato che i mercenari Wagner abbiano preso il pieno controllo della città di Bakhmut e ha riferito che le sue truppe continuano a combattere. «È falso. Le nostre unità stanno combattendo a Bakhmut», ha detto il portavoce militare Serhiy Cherevaty, citato da Sky News, dopo che il capo del gruppo mercenario russo Prighozin ha dichiarato che le sue forze hanno preso il pieno controllo della città.

Prigozhin: Wagner lascia Bakhmut il 25 maggio «per riposarsi»

I mercenari della Wagner lasceranno Bakhmut il 25 «per riposarsi», ha anticipato Evgheny Prigozhin, precisando che allora la città, di cui ha annunciato oggi il completo controllo dopo più di sette mesi di combattimenti, sarà trasferita sotto il controllo del ministero della Difesa russo.

 

 

Prigozhin: forze russe hanno preso il controllo di Bakhmut

Le forze russe hanno preso il controllo della città di Bakhmut. Lo sostiene il fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, citato da Interfax. «Oggi, (...) Bakhmut è stata completamente presa», ha riferito il servizio stampa di Prigozhin in una dichiarazione.

 

 

 

Mosca: rischi colossali da invio F-16 all'Ucraina

I Paesi occidentali corrono «rischi colossali» se forniranno all'Ucraina i jet da combattimento F-16: lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, citato dall'agenzia di stampa Tass. L'intervento di Grushko segue la dichiarazione di ieri del presidente americano Joe Biden ai leader del G7, secondo cui Washington sosterrà uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16.

 

 

Bombe russe sulla regione di Zaporizhzhia

Nove civili sono rimasti feriti in seguito ai bombardamenti russi di ieri nella regione di Zaporizhzhia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Yurii Malashko, come riporta Ukrinform.

I feriti sono stati segnalati a Mala Tokmachka, Tavriiske e Verkhnia Tersa. Secondo i dati dell'Amministrazione militare, le truppe russe hanno lanciato ieri 92 attacchi in 16 insediamenti della regione.

Isw: forze ucraine evitano accerchiamento russo a Bakhmut

I contrattacchi ucraini degli ultimi giorni vicino a Bakhmut, nella regione di Donetsk, hanno molto probabilmente reso impossibile un accerchiamento russo nell'area, anche se Mosca concentra le sue riserve per combattere intorno alla città: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano sull'andamento del conflitto. I contrattacchi «hanno probabilmente eliminato la minaccia di un accerchiamento russo delle forze ucraine a Bakhmut e hanno costretto le truppe russe ad allocare le scarse risorse militari per difendersi da uno sforzo offensivo limitato e localizzato, come probabilmente intendeva il comando ucraino», si legge nel rapporto del centro studi statunitense. Tra giovedì e venerdì le truppe ucraine hanno guadagnato fino a 500 metri di territorio in alcune aree della linea del fronte di Bakhmut, ha detto ieri Serhii Cherevatyi, portavoce del Comando operativo orientale dell'esercito ucraino. Sempre ieri, la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, ha affermato che le forze russe hanno concentrato la maggior parte delle loro riserve intorno a Bakhmut, rallentando il ritmo delle avanzate ucraine: anche se, secondo l'Isw, «le forze russe probabilmente rimangono deboli sui fianchi di Bakhmut».

 

 

Kiev: respinto massiccio attacco di droni, danni nella capitale

Le forze armate di Kiev hanno detto di aver respinto un «massiccio» attacco di droni lanciato dall'esercito russo nella notte e che ha causato alcuni danni nella capitale ucraina dove sono caduti alcuni detriti. Lo rende noto il capo dell'amministratore militare di Kiev, Serhiy Popko, su Telegram. «Questa notte l'aggressore ha nuovamente effettuato un massiccio attacco di droni. Tutti i bersagli aerei rilevati sono stati distrutti dalle forze e dai mezzi della nostra difesa aerea», ha spiegato che i detriti hanno provocato un incendio in un palazzo nel distretto di Darnytskyi. Le fiamme sono state domate senza che ci fossero vittime, ha aggiunto.

Kiev: a Mariupol attaccata una base con 150 russi

«Il consigliere del sindaco della città ucraina occupata dai russi Mariupol, Petro Andryushchenko, ha reso noto che in serata le forze armate ucraine hanno attaccato una base russa alle porte della città, con all'interno 150 occupanti. Inoltre, questa struttura è stata sistematicamente utilizzata per installare sistemi di difesa aerea». Lo riporta il sito Unian, aggiungendo al contempo che «i russi stanno mentendo sulla posizione delle esplosioni». In precedenza Andryushchenko aveva riferito di forti esplosioni udite dai residenti in città e che si sarebbero verificate alla periferia di Mariupol.

L'esercito ucraino si fa ancora forte dell'avanzata a Bakhmut, ma a un ritmo «più lento» rispetto ai giorni scorsi mentre continuano «le feroci battaglie» sulla città simbolo del fronte di Donetsk. La posta in gioco è una vittoria dall'enorme significato simbolico dopo mesi di sangue. Secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, i russi perdono un battaglione al giorno su quel fronte, e tra morti e feriti hanno già pagato la battaglia con 70mila soldati.

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