Ucraina, Mosca: «Noi siamo pronti a tutto». Allerta Usa: «Possibile uso forza Russia entro metà febbraio»

Ucraina, ambasciatore Kiev chiede l'aiuto dell'Italia. Lavrov: «Occidentali in preda a frenesia, noi siamo pronti a tutti»
Ucraina, ambasciatore Kiev chiede l'aiuto dell'Italia. Lavrov: «Occidentali in preda a frenesia, noi siamo pronti a tutti»
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 17:10 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 08:28
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L'Ucraina chiede aiuto all'Occidente e anche all'Italia perché teme l'invasione imminente della Russia che per bocca del suo ministro degli Esteri dice che il Cremlino è pronto a tutto. In Ucraina l'Occidente sta guardando a una qualche «vera provocazione», ha detto oggi il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov parlando davanti alla Duma. «I nostri colleghi occidentali - ha aggiunto Lavrov, citato dalla Tass - sono letteralmente in uno stato di frenesia militarista» e fanno «dichiarazioni isteriche». «Siamo pronti a tutto - ha detto ancora il ministro degli Esteri -. Noi non abbiamo mai attaccato nessuno, siamo sempre stati noi ad essere attaccati, e quelli che l'hanno fatto non se la sono cavata».

Poco dopo dagli Stati Uniti rispondono ribaltando totalmente le accuse e dicono che si aspettano «un possibile uso della forza militare» in Ucraina da parte della Russia «entro metà febbraio». Lo affermano al Dipartimento di Stato Usa. Intanto l'ambasciatore americano a Mosca, John Sullivan, è andato al ministero degli Esteri, e ha consegnato le risposte scritte alle richieste avanzate da Mosca sulla sicurezza.

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In Ucraina in questo momento ci sono esercitazioni delle truppe corazzate russe (Crimea) e manovre ai confini orientali dell'Ucraina. È una crisi politica scoppiata nel 2014, dopo la Rivoluzione di Euromaidan culminata con la cacciata dell’allora presidente Viktor Janukovyč.

Nel 2014 Mosca ha invaso la penisola di Crimea e sostenuto i movimenti separatisti nella regione del Donbass, in Ucraina orientale. L'Ucraina confina con l'Europa ed è un punto di passaggio per il gas russo che arriva in Europa. La Russia teme che la NATO, attraverso l'Ucraina, si allarghi a est e sottragga zone che erano (e sono) sotto l'influenza sovietica. L'Ucraina, "il granaio dell'Urss", rappresenta dal IX secolo d.C. in poi il cuore della Rus’ di Kiev, lo Stato monarchico medievale che si estendeva fino alla Bielorussia e alla Russia. L'Ucraina raggiungerà l'indipendenza solo nel 1991. Da quel momento c'è stata un’alternanza tra governi filo-russi e filo-occidentali. In questo momento il governo ucraino ha posizioni più filo europeiste. 

 

Intanto il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, ha ricevuto oggi in Farnesina l'ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk dopo che ieri lo stesso ambasciatore aveva fatto richiesta di un incontro urgente con il Sottosegretario. Dopo aver aggiornato Della Vedova sugli ultimi sviluppi relativi alle tensioni al confine con la Russia - si legge in una nota - l'ambasciatore Melnyk ha chiesto il sostegno italiano in tutte le sedi, sia bilaterali che multilaterali, per far fronte a questa minaccia. Della Vedova, dal canto suo, ha assicurato il deciso impegno dell'Italia, anche all'interno dell'Ue e della Nato, per il mantenimento dell'integrità territoriale dell' Ucraina, ricordando altresì come ieri a Strasburgo, in qualità di presidente del Comitato dei ministri del consiglio d'Europa, ha ribadito tale impegno. Da questo punto di vista, il sottosegretario ha ricordato che ad agosto è stato a Kiev per partecipare al vertice della piattaforma Crimea, nel corso del quale è stato riaffermato il principio dell'integrità territoriale dell' Ucraina. Nel corso del colloquio con l'ambasciatore Melnyk, Della Vedova ha sottolineato la necessità di mantenere un dialogo con Mosca al fine di arrivare ad una composizione pacifica delle tensioni.

Nel frattempo si è svolta la videoriunione tra Putin e i vertici di alcune delle maggiori aziende italiane. L'incontro è stato organizzato dalla Camera di commercio italo-russa e il Cremlino ha già diramato un comunicato e foto sulla conference call. Sul tavolo: i legami economici bilaterali tra Italia e Russia. L'attenzione delle imprese italiane in questo momento è tutta rivolta ai costi delle bollette e Mosca ha una fortissima voce in capitolo sul tema gas anche per quel che riguarda le forniture europee. Gli extra costi legati ai rincari costeranno quest'anno alle aziende italiane 37 miliardi di euro, secondo i calcoli di Confindustria. Gli Stati Uniti e i loro alleati europei stanno setacciando i mercati globali per fonti di energia alternative per mitigare le ricadute di qualsiasi conflitto con il principale esportatore di energia russa. 

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