Guerra in Ucraina, il pugno duro del presidente Levits contro la Russia

Guerra in Ucraina, il pugno duro del presidente Levits contro la Russia
di Mattia Ronsisvalle
Sabato 27 Agosto 2022, 18:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 03:37
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Nelle ultime settimane la Lettonia di Egils Levits ha messo in piedi una serie di iniziative contro la Russia e i suoi cittadini.

Isolare i russi che appoggiano l’attacco di Vladimir Putin in Ucraina e limitare i rilasci di visti turistici per i cittadini che provengono dalla Russia.

Sono questi i punti su cui il premier della Lettonia Egils Levits sta lavorando in «segno di condanna nei confronti dell’aggressione russa avvenuta al popolo ucraino».

Isolare per preservare

Il 24 agosto il leader lettone ha chiesto l’isolamento dei residenti russi nel paese baltico: «Ogni giorno - spiega il premier lettone al portale d’informazione Lsm.Iv - vediamo crescere nella nostra nazione gruppi di russi che vivono qui da anni e che appoggiano la linea di Putin a cui noi ci opponiamo. Occorre isolare questi pericolosi individui».
Levits ha sottolineato che dopo l’inizio del conflitto militare in Ucraina si sono osservati anche effetti positivi nella società lettone.
«I nostri cittadini sono diventati più patriottici e la maggior parte della società è diventata più consapevole di cosa può offrire il nostro Paese e di cosa significhi la parola Libertà».

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Niente più visti turistici?

In occasione del «23° raduno delle persone politicamente represse della Lettonia», Egil Levits ha tenuto un discorso nel quale ha evidenziato che Lettonia, Finlandia, Estonia, Repubblica Ceca e le altre nazioni che la pensano allo stesso modo dovrebbero chiedere all'Unione Europea di interrompere il rilascio di visti turistici ai cittadini russi.
«Penso anche che allo stesso tempo vadano rivisti i permessi di soggiorno e i visti già rilasciati in Lettonia. Il commercio di permessi di soggiorno da parte dei governi precedenti, la loro ingiustificata generosità nel rilasciare permessi di soggiorno ai cittadini russi, dietro il quale si nascondevano solo gli interessi acquisiti di alcuni commercianti politici, hanno creato rischi per la sicurezza e promosso il bilinguismo. È tempo di riconsiderare questa politica infruttuosa e pericolosa», ha affermato il premier lettone nel corso dell’appuntamento di Ikskile.

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