Incendi in California, autista eroe salva 22 bambini con lo scuolabus: «Sembrava la fine del mondo»

Incendi in California, autista eroe salva 22 bambini con lo scuolabus: «Sembrava la fine del mondo»
di Anna Guaita
Lunedì 19 Novembre 2018, 18:00 - Ultimo agg. 20 Novembre, 10:05
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NEW YORK – Nel corso dei due incendi che stanno devastando parte della California gli esempi di eroismo e solidarietà si stanno accumulando. Ma su tutti domina il coraggio e il sangue freddo dell’autista di un autobus scolastico, che è riuscito a portare in salvo 22 bambini della scuola elementare Ponderosa, che si trovava proprio nel cuore della cittadina di Paradise.

Della ridente e pacifica cittadina di Paradise non resta più nulla, solo rovine accartocciate, cenere bianca, e una puzza irrespirabile. Anche della scuola non resta nulla. E l’autista Kevin McKay la mattina dell’8 novembre intuì che la situazione sarebbe stata catastrofica. La sua compagna, la sua bambina e sua madre avevano già obbedito all’ordine di evacuazione e avevano trovato posto in un motel nella città di Chico: «Non avere da preoccuparmi per la mia famiglia mi ha reso possibile dedicarmi appieno al mio lavoro» ha ricordato in una intervista alla Cnn.

McKay lavorava per la scuola da pochi mesi,  ma aveva seguito e imparato a memoria i corsi di sicurezza che gli autisti devono superare: «Credo che mi siano tornati utili» ha detto dopo che tutto era finito. Ma McKay aveva anche visto altri  incendi in California, e ha capito quello che si avvicinava a Paradise era diverso: «Arrivava da tutte le parti, era velocissimo» ricorda ancora».

Nella scuola, la maggior parte dei bambini era già stata raccolta dalle famiglie, ma i genitori di 22 piccoli non erano riusciti a penetrare il muro di fiamme che li separava dalla cittadina. Così, d'accordo con la preside, McKay ha deciso di tentare il tutto per tutto: caricare i bambini su un bus e tentare di fuggire e raggiungere il luogo di accolta, verso ovest. Due maestre si sono offerte volontarie per accompagnare il gruppo, la 29enne Abbie Davis e la 50enne Mary Ludwig.

Ci sono volute cinque ore di inferno perché il gruppo raggiungesse la salvezza. Cinque ore di paura, spesso con il bus che percorreva il tragitto lentamente, rallentato dal traffico di altri in fuga, mentre il fuoco impazziva da entrambe le parti della strada: «Sembrava la fine del mondo» ha testimoniato una delle bambine.

A un certo punto, il gruppo ha raccolto per strada un’altra maestra, rimasta appiedata dopo che la sua macchina si era guastata. Tutti insieme hanno pregato, ma le maestre si sono anche preparate nel caso la situazione fosse diventata estrema e avessero dovuto abbandonare il bus e cercare di scappare a piedi: «Abbiamo progettato un piano: i bambini più piccoli dovevano dare la mano a quelli più grandi. Abbiamo raccolto i nomi di tutti e i loro numero di telefono. Poi abbiamo imparato come funzionano le porte di emergenza, abbiamo controllato cosa c’era nel kit medico di emergenza e imparato come far funzionare l’estintore portatile».

C’è stato un momento in cui è sembrato che finalmente le fiamme fossero finite. E già i bambini stavano ridendo e scherzando fra di loro, quando oltre una curva, eccole di nuovo, alte, veloci, ancora più paurose, con una carica di fumo soffocante.

I bambini hanno cominciato a sentirsi deboli, per la mancanza di ossigeno. E’ stato allora che Kevin si è tolto la maglia, l’ha data alle maestre che hanno strappato delle strisce, e le hanno bagnate, perché i bambini se le mettessero davanti alla bocca e non respirassero il fumo. «Ha aiutato molto» ricorda Abbie Davis 

Quando sono arrivati al punto di raccolta, dove hanno trovato i soccorsi e dove anche i genitori alla fine sono riusciti ad arrivare, è stata una grande festa.

«Paradise è finita – ha detto l’altra maestra, Mary Ludwig -. Ma il nostro autista ce lo ha mandato il Paradiso».

Il numero dei morti nell’incendio che ha distrutto Paradise è arrivato a oltre 80, ma sembra destinato ad aumentare fino a varie centinaia. Già 75 mila ettari di terra sono stati distrutti dalle fiamme, e oltre 10 mila costruzioni non esistono più.
                                                                                                                                                                                           

 

 

 

 

 

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