Influenza, nuovo vaccino più efficace. Il farmaco australiano si basa sulle cellule e non sulle uova come il tradizionale

Influenza, nuovo vaccino più efficace. Il farmaco si basa sulle cellule e non sulle uova come il tradizionale
Influenza, nuovo vaccino più efficace. Il farmaco si basa sulle cellule e non sulle uova come il tradizionale
Lunedì 18 Ottobre 2021, 17:24 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 11:10
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Una ricerca internazionale guidata dal Doherty Institute di Melbourne ha sviluppato un vaccini anti influenza che può assicurare una maggiore protezione ai bambini sostituendo quello tradizionale. Il nuovo metodo di produzione di vaccini anti-influenza basato sulla coltura cellulare offre importanti vantaggi rispetto al metodo basato sulle coltivazione su uova, in uso da mezzo secolo. Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha raccolto dati di oltre 4500 partecipanti in otto paesi attraverso tre stagioni influenzali, e conclude che il vaccino anti-influenza quadrivalente basato su coltura cellulare ha dimostrato un tasso di 'assoluta efficacia' fino al 55% in bambini anche di due anni, oltre a migliorare significativamente i tempi di produzione.

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Il responsabile della ricerca Terry Nolan, del Gruppo ricerca vaccini e immunizzazione del Doherty e docente dell'Università di Melbourne, scrive che la formulazione basata sulla coltivazione su uova è stata il pilastro nella produzione di vaccini anti-influenza per decenni, ma mostra importanti limiti. «Negli ultimi anni è diventato evidente che la coltura basata su uova per produrre il vaccino può non avere efficacia sul ceppo specifico in circolazione, a cui dovrebbe puntare.

La coltura basata su cellule è molto più efficiente in termini sia di resa che di modulabilità. È inevitabile che tutti i vaccini anti-influenza in futuro saranno prodotti con questo approccio più moderno», aggiunge. A differenza dal Covid, che i bambini possono contrarre e trasmettere ma limitatamente, nel caso del virus dell'influenza i bambini sono i circolatori predominanti. Lo condividono molto rapidamente fra loro per poi contagiare gli adulti, spiega Nolan. 

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