Il triste episodio risale al 22 aprile del 2017. In quell'occasione, il giovane avvertì il personale della sua allergia al lattosio. Tuttavia, lo stesso, suo malgrado, mangiò metà della porzione di un hamburger di pollo, scelto da lui, marinato nel latticello. Nel menù però non si faceva menzione della presenza dell'ingrediente nè il personale, mise al corrente il giovane. Poco dopo aver ingerito la pietanza, il ragazzo fu colto da uno choc anafilattico e nel giro di un'ora morì nell'ospedale vicino.
In this blog the lawyer for the family of Owen Carey, food safety lawyer @LD_mvictor , discusses how Owen died a preventable death after eating chicken from Byron Burger restaurant which had been marinated in buttermilk https://t.co/2Dydkffi5S pic.twitter.com/TWgi26pU6P
— Leigh Day (@LeighDay_Law) September 14, 2019
La sorella di Carey, Emma Kocher, ha chiesto l'adozione di una nuova legge che imponga ai ristoranti di «mostrare chiare le informazioni sugli allergeni in ogni singolo piatto dei loro menu». «Non è sufficiente avere una regolamentazione basata sulla comunicazione verbale tra il cliente e il ristoratore, che spesso si svolge in un ristorante affollato e rumoroso dove il turnover del personale è elevato e molti dei clienti sono molto giovani», ha spiegato Carey.
Da parte sua, il direttore esecutivo di Byron Burger, Simon Wilkinson, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia dell'adolescente. «Abbiamo istruito il nostro personale a rispondere nel modo giusto, è molto triste che i nostri elevati standard di comunicazione con i nostri clienti non siano stati rispettati durante la visita di Owen», ha detto.