Iraq, la Difesa: non c'è una strategia Isis contro gli italiani. Serie le condizioni di 4 dei 5 feriti

Iraq, la Difesa: «Non c'è una strategia dell'Isis contro gli italiani» Serie le condizioni di 4 dei 5 feriti
Iraq, la Difesa: «Non c'è una strategia dell'Isis contro gli italiani» Serie le condizioni di 4 dei 5 feriti
Lunedì 11 Novembre 2019, 10:03 - Ultimo agg. 16:44
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Resta seria la situazione dei cinque militari italiani feriti ieri nell'attentato in Iraq: non sono in pericolo di vita ma per quattro di loro non manca la preoccupazione. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti dello Stato Maggiore della Difesa, due militari hanno subito amputazioni a causa delle gravi ferite riportate. A un militare dell'Esercito è stata amputata la gamba sopra al ginocchio, mentre un militare della Marina ha subìto l'amputazione di parte del piede. Un altro militare ha riportato diversi traumi interni con alcuni versamenti e costole rotte.

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Un altro militare della Marina ha riportato nell'attacco diverse fratture ed è sottoposto a trattamento proprio perché i medici stanno provando a evitare rischi di amputazione. Un quinto militare invece ha subito traumi importanti ma meno rilevanti degli altri e le sue condizioni non destano preoccupazione.

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L'esplosione di ieri di un ordigno rudimentale, che ha causato il ferimento di cinque militari italiani in Iraq, non è collegabile «una strategia contro gli italiani». È quanto apprende l'Adnkronos da fonti dello Stato Maggiore della Difesa all'indomani dell'attentato nel quale sono rimasti coinvolti militari italiani. Di ordigni di questo tipo ce ne sono tantissimi e ne sono stati rinvenuti diversi, quindi al momento non ci sono evidenze di «una strategia contro l'Italia» e, si sottolinea da fonti di Smd, l'esplosione «non ha nessun nesso con Nassiriya», la strage avvenuta il 12 novembre 2003 e nella quale morirono 12 carabinieri, 5 militari dell'Esercito e due civili italiani e nella quale persero la vita anche nove iracheni. Al momento rispetto all'esplosione di ieri «non sono arrivate rivendicazioni», si ribadisce dalle stesse fonti che fanno notare tuttavia come l'operazione era in corso in favore delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh. ​
 



Mogherini
«Abbiamo seguito con grande preoccupazione l'attacco ai militari italiani in Iraq e seguiamo da vicino gli sviluppi». Così l'Alto rappresentante dell'Ue Federica Mogherini esprimendo vicinanza alle autorità italiane, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue.

Di Maio
«La missione in Iraq è una missione di formazione dei militari iracheni che combattono contro l'Isis. Siamo lì con i nostri militari a formare i militari locali. È una missione che incarna tutti i valori del nostro apparato militare». Lo dice a 'Unomattinà su Rai1 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale, parlando dei soldati italiani feriti nell'attentato di ieri, assicura: «Posso dirvi con certezza che i nostri militari non sono in pericolo di vita: due di loro hanno riportato ferite serie. Il pensiero va alle loro famiglie». Nel periodo natalizio, aggiunge Di Maio, «andrò a salutare il nostro contingente in Libano. Siamo tra le forze più apprezzate perché portiamo non solo competenza ma anche tanto cuore in quelle aree».

Conte
La missione in Iraq «rientra nei nostri impegni nel quadro della coalizione anti-Daesh, a fine di contrastare il terrorismo.
I nostri uomini sono impegnati in azioni di addestramento delle forze di sicurezza irachene. Ultimamente ne sono rientrati 100 in seguito al ritiro della Task force Praesidium impegnata ad assicurare i lavori presso la diga di Mosul e sul campo ne rimangono circa 500». Lo dice a Il Fatto Quotidiano il premier Giuseppe Conte, esprimendo la sua «vicinanza ai cinque militari feriti e alle loro famiglie, oltre agli auguri di pronta guarigione».




 

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