Israele-Gaza: otto ore di calma poi nella notte ancora razzi e raid

Israele-Gaza: otto ore di calma poi nella notte ancora razzi e raid
Giovedì 20 Maggio 2021, 10:32 - Ultimo agg. 16:05
3 Minuti di Lettura

Scattano di nuovo le sirene di allarme nel sud di Israele, da giorni nel mirino del lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, controllata da Hamas, nel mezzo delle ostilità esplose più di una settimana fa. «Dopo oltre otto ore di calma, suonano di nuovo le sirene di allarme nel sud di Israele», si legge in un tweet delle forze israeliane (Idf). Secondo il Times of Israel, le sirene di allarme sono scattate nella zone di Nirim ed Ein Hashlosha, vicino al confine con Gaza. 

Gaza, Francia presenta risoluzione alle Nazioni Unite per il cessate il fuoco: ma le tensioni continuano

Nella notte l'aviazione israeliana ha continuato a colpire a Gaza «obiettivi terroristici» situati sotto terra assieme ad altre infrastrutture militari utilizzate da Hamas. Lo ha detto un portavoce militare precisando che finora i razzi lanciati da Gaza sono stati 4070, 610 dei quali caduti all'interno della Striscia perché difettosi. Nelle ultime 24 ore, ha aggiunto, l'aviazione ha concentrato i propri attacchi sul cosiddetto “Metro”, ossia la grande rete di tunnel e di bunker approntata da Hamas sotto al tessuto urbano di Gaza.

Ha pure colpito la casa di un comandante militare, una fabbrica di armi e rampe di lancio di razzi. 

Di Maio: “Israele ha diritto di difendersi. Ma risposta sia proporzionata all’attacco subito”

Le forze della difesa di Israele (Idf) hanno riferito di aver distrutto un sistema missilistico per il lancio di razzi nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e due depositi di armi. L'attacco israeliano contro il lanciarazzi «ha impedito il lancio di razzi verso Israele», ha detto l'Idf. In un video diffuso dall'esercito israeliano si vedono esplosioni dopo il raid, il che attesta la presenza e la distruzione di diversi missili nel lanciarazzi. Uno dei due depositi di armi distrutti si trovava nella casa di un vice leader delle forze aree di Hamas nella zona centrale della Striscia di Gaza. Il secondo deposito colpito si trovava a Khan Younis. 

È salito a 230, secondo il ministero della salute di Hamas, il bilancio delle vittime dei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Tra loro, riferisce l'autorità di Hamas, si contano 65 minori, 39 donne e 17 anziani. Sono invece 1.710 le persone rimaste ferite nell'enclave palestinese.

Un possibile cessate il fuoco con Gaza potrebbe essere raggiunto nelle prossime 24 ore, secondo quanto riportato dalsito Walla che cita alte fonti israeliane non precisate. La mediazione indiretta tra le parti - ha proseguito - avviene tramite i servizi di intelligence egiziani e l'inviato dell'Onu. Secondo le stesse fonti, i mediatori egiziani stanno conducendo contatti diretti con Hamas nella Striscia. Tom Wennesland, l'inviato Onu per il Medio Oriente, invece è andato a Doha in Qatar dove vivono importanti dirigenti di Hamas in esilio, tra cui Ismail Haniyeh.

© RIPRODUZIONE RISERVATA