Israele, quarta dose dopo il booster: accadrà anche in Italia? Il Paese dal 9 gennaio riapre le frontiere ai vaccinati

Israele, quarta dose dopo il booster: accadrà anche in Italia? Il Paese dal 9 gennaio riapre le frontiere ai vaccinati
Israele, quarta dose dopo il booster: accadrà anche in Italia? Il Paese dal 9 gennaio riapre le frontiere ai vaccinati
di Diodato Pirone
Lunedì 3 Gennaio 2022, 15:44 - Ultimo agg. 17:42
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Nella lotta al Covid Israele è uno dei paesi che, assieme alla Gran Bretagna e per le sole vaccinazioni dei bambini agli Usa, mantiene un vantaggio di qualche settimana rispetto agli altri Paesi. Per questo motivo molte delle decisioni prese in Israele dopo qualche tempo vengono adottate anche in Italia, ovviamente dopo lo "sdoganamento" e l'adeguato controllo  da parte delle autorità sanitarie europee (Ema) e italiane (Aifa). Tutto lascia credere dunque che anche in Italia fra qualche mese - dopo la decione presa ieri da Israele - si aprirà la vaccinazione con le quarte dosi anche se l'evoluzione della pandemia è assai rapida e Pfizer e Moderna hanno fatto sapere che in primavera lanceranno vaccini appositamente mirati per combattere la variante Omicron.

Intanto stamattina Israele ha dato il via libera a tre decisioni importanti.

Primo: la quarta dose del vaccino Pfizer sarà messa a disposizione di tutti coloro che hanno più di 60 anni a patto che siano passati almeno quattro mesi dalla terza dose. Anche il personale sanitario sarà chiamato a farsi somministrare l'iniezione. Secondo: Istraele inizia ad usare alcuni farmaci (che per la verità stanno per entrare in campo anche in Italia) anti-virali. Si tratta del Paxlovid (Pfizer) e del Molnupiravir (Merck). Entrambi i farmaci possono essere usati per pazienti con più di 18 anni.

Ma la notizia più importante è forse un altra: dal 9 gennaio Israele riapre le frontiere che oggi sono chiuse. Si potrà tornare a volare verso Tel Aviv. Ma il paese farà entrare solo i vaccinati e i guariti a patto che si facciano un tampone in aeroporto al momento dell'ingresso.

Quest'ultima notizia è interessante perché arriva nello stesso momento nel quale il premier israeliano, Naftali Bennet, nel corso di una conferenza stampa ha annunziato che nei prossimi giorni si attende una esplosione di contagi che dovrebbero passare dagli attuali 5.000 al giorno a 50.000 (su una popolazione di 9,5 milioni di persone). Questo significa che le autorità sanitarie israeliane valutano Omicron come una forma di virus molto contagioso ma poco pericoloso o, meglio, in grado di provocare danni seri solo nei non vaccinati e nella fascia di popolazione oltre i 60 anni. Va detto che anche se Israele è avanti ad altri paesi le somministrazioni dei vaccini sono assai lacunose: solo il 60% della popolazione è protetta. Circa 4 milioni di israeliani, oltre ai bamnìbini soprattutto quelli aderenti ad alcune sette religiose integraliste e alla minoranza araba, finora hanno disertato la campagna di vaccinazione. 

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