Inauguration Day, è l’alba di Joe Biden: «Per guarire dobbiamo ricordare»,
400mila luci per 400mila vittime di Covid

Inauguration Day, è l’alba di Joe Biden: «Per guarire dobbiamo ricordare», 400mila luci per 400mila vittime di Covid
di Luca Marfé
Mercoledì 20 Gennaio 2021, 12:26 - Ultimo agg. 14:55
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Brividi di un’alba storica.

È ancora notte e Washington DC è un deserto, blindato e militarizzato.

Joe e Jill Biden si tengono la mano. A una manciata di passi, Kamala Harris e suo marito Douglas Emhoff fanno lo stesso. Tutti e quattro si specchiano nel silenzio della vasca di Reflecting Pool. E nel riflesso, appunto, di 400mila luci. Nel vuoto della capitale federale, un’installazione volta a ricordare. 400mila vittime di Covid, un dramma epocale.

È l’ultimo momento da cittadino, è quasi il primo da presidente.

È la più grande promessa di Biden, quella di guarire, di guarire l’America.

Dal virus, con mascherine e vaccini. Ma ancor di più da se stessa: dalle sue ferite, dalle sue fratture, dalle sue spaccature.

Riunire due metà che, come due mondi diversi, quasi non si parlano più, se non per insultarsi.

La premesse sono pessime: Trump se ne va, volta definitivamente le spalle alla Storia, e all’insediamento non partecipa. È la sua maniera di apporre il suo ultimo sigillo sulla rabbia di 74 milioni di elettori che si sentono defraudati, addirittura traditi. Gli stessi che rischiano di scatenare un inferno, qui ma anche altrove, in ogni città di un Paese che teme il suo stesso assedio.

La speranza però, vero dna di questa terra, deve necessariamente essere parte di questo momento.

E il momento di Biden è arrivato.

Come previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti, a mezzogiorno in punto del 20 gennaio pronuncerà il suo primo discorso da presidente. Su quella Costituzione giurerà, con la mano sul cuore.

Sarà tra virgolette da solo, in particolare senza il suo pubblico, circondato soltanto da una distesa di 200mila bandierine a stelle e strisce.

Eppure sarà con gli occhi del mondo addosso, perché tutti si aspettano un’America nuova. Multilaterale, accogliente, rassicurante, come il volto, vecchio ma nuovo, del suo nuovo presidente.

Che sul ciglio di quelle luci e di quella vasca si ferma ancora un istante.

«Per guarire dobbiamo ricordare».

Quasi a voler aggiungere...dobbiamo ricordarci chi siamo.

È ancora notte, in tutti i sensi.

Ma è già l’alba di Joe, di un’altra America.

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