Kosovo, la visita del comandante Jfc Nato: «Tutti si astengano da decisioni irresponsabili»

Pronto l'invio di un secondo battaglione di rinforzo al contingente dell'Alleanza Atlantica. "Esemplare il comportamento e la professionalità dei sondati italiani e ungheresi: evitate vitti e danni maggiori"

L'ammiraglio Stuart B. Munsch in visita all'ospedale Nato dove sono ricoverati i soldati feriti negli scontri del 29 maggio
L'ammiraglio Stuart B. Munsch in visita all'ospedale Nato dove sono ricoverati i soldati feriti negli scontri del 29 maggio
Gianni Molinaridi Gianni Molinari
Mercoledì 31 Maggio 2023, 16:08 - Ultimo agg. 16:38
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L'ammirtaglio Stuart B. Munsch, Comandante dell'Allied Joint Force della Nato, la cui sede è a Napoli ha visitato oggi il Kosovo dove ha incontrato il comandante della Kosovo Force (KFOR) generale Ristuccia per discutere i piani e il futuro operazioni per mantenere, con imparzialità verso tutte le parti, un ambiente sicuro e protetto in Kosovo, in conformità con la risoluzione dell'Onu 1244 del 1999.

Nell'incontro - informa il comando della Nato - si è discusso dell'impiego dei 700 militari aggiuntivi per normalizzare la situazione e garantire la sicurezza, come così come il possibile impiego di un altro battaglione di riserva posto in allerta nel caso siano necessarie truppe aggiuntive.

L'ammiraglio Munsch ha elogiato la lungimiranza e le azioni della Kfor nel prevenire danni maggiori e la perdita di vite umane a causa delle violenze del 29 maggio e ha incontrato i soldati della Kfor dall'Ungheria e dall'Italia che sono rimasti feriti a Zvecan elogiando la loro professionalità, il coraggio e la moderazione nell'affrontare la violenza.

Ha anche ringraziato l'Ungheria e l'Italia per aver fornito soldati così ben addestrati. 

Munsch ha inoltre incontrato gli Ambasciatori di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e gli Stati Uniti e invitato “tutte le parti, comprese quelle che hanno causato i disordini del 29 maggio, ad astenersi da ulteriori decisioni irresponsabili e azioni e impegnarsi invece in negoziazioni diplomatiche in buona fede per migliorare le relazioni, nel quadro del dialogo facilitato dall'UE".

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