La grande siccità strangola l'India: 20 mila villaggi evacuati, dighe a secco e acqua potabile razionata per 330 milioni di persone

La grande siccità strangola l'India: 20 mila villaggi evacuati, dighe a secco e acqua potabile razionata per 330 milioni di persone
La grande siccità strangola l'India: 20 mila villaggi evacuati, dighe a secco e acqua potabile razionata per 330 milioni di persone
Giovedì 20 Giugno 2019, 18:20 - Ultimo agg. 20:50
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Si agggrava la spaventosa siccità, la peggiore dal 1972,  che sta colpendo gran parte dell'India: oltre il 45% della popolazione , 330 milioni di persone, si trovano ad affrontare una grave crisi di acqua potabile. Secondo il  quotidiano Hindustan Times che cita il  Dipartimento Meteorologico Indiano, le piogge pre-monsoniche di marzo sono state meno intense del solito del 25 per cento.  
Gli stati più colpiti sono l'Andhra Pradesh, il Bihar, il Gujarat, lo Jharkhand, il Karnataka, parti del nord, come il Rajasthan, il Telangana e il Tamil Nadu, e nel sud
, hanno riserve  d'acqua ai minimi livelli, il bestiame decimato e le colture improduttive, la popolazione è allo stremo. La regione Bundelkhand, che si trova a cavallo dei distretti di Uttar Pradesh e Madhya Pradesh, e la regione di Marathwada, nel Maharashtra, sono le zone più colpite. Qui, il Governo Indiano ha dichiarato lo stato di emergenza in 27.723 villaggi. I
n 35 delle dighe più importanti non resta una goccia d'acqua. A Mumbai, capitale dello stato, l'acqua è razionata dalla fine di maggio; nelle aree più densamente popolate, e negli slum, ogni nucleo familiare ha diritto a due soli bidoni, colorati a seconda dell'uso, da 35 litri al giorno.
Nelle ultime settimane l’India è stata colpita da un’ondata di caldo estremo, con temperature che hanno toccato i 48°C nella capitale Delhi e i 50,8°C a Churu, nel Rajastan. Picchi che hanno reso il paese il luogo più caldo del pianeta, nonché molte aree invivibili per l’imponente crisi idrica in atto. A sud di Mumbai, la capitale commerciale del paese, si stima che il 90% della popolazione locale sia evacuata, lasciando i villaggi deserti. A restare sono perlopiù anziani e malati, in balìa di una condizione di assoluta criticità. Altri villaggi, come quello di Hatkarwadi, nello stato di Maharashtra, sono quasi del tutto deserti.
 La scarsità d’acqua ha devastato fonti primarie di sostentamento come l’agricoltura e l’allevamento, lasciando colture distrutte e bestiame a morire di fame e sete, mentre migliaia di famiglie lottano per sopravvivere. Inoltre la precarietà delle condizioni igienico-sanitarie ha riempito gli ospedali locali di persone affette non solo da disidratazione, ma anche di malattie gastrointestinali per aver bevuto acqua non potabile. L’uso di acqua in questi territori è diventato un lusso insostenibile, che soltanto pochissimi riescono a permettersi acquistandola privatamente.

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