Las Vegas, Bataclan, Manchester: quando il concerto si trasforma in strage

Las Vegas, Bataclan, Manchester: quando il concerto si trasforma in strage
Lunedì 2 Ottobre 2017, 13:57 - Ultimo agg. 15:30
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Ancora una strage ad un concerto. Ancora spari su persone inermi riunite per divertirsi. Dal Bataclan di Parigi, al Club Reina di Istanbul, al concerto di Ariana Grande a Manchester, quello di ieri sera a Las Vegas, durante il 'Route 91 Harvest Festival' dedicato alla musica country, è l'ultimo di una serie di attentati che hanno preso di mira concerti e locali, spesso ritrovo di giovani. Intorno alle 22.30 ora locale, mentre sul palco si stava esibendo Jason Aldean, il 64enne Stephen Paddock ha iniziato a sparare sul pubblico presente alla manifestazione dalla finestra del 32esimo piano del Mandalay Bay hotel, provocando almeno 50 morti e 200 feriti.

E se la sparatoria di Las Vegas è la più grave nella storia degli Stati Uniti e l'attacco con più morti negli Stati Uniti dopo l'11 settembre 2001, l'attentato suicida del 22 maggio 2017 alla Manchester Arena, rappresenta il peggior attacco avvenuto nel Regno Unito dagli attentati di Londra del 2005. L'esplosione, avvenuta alle ore 22.31 locali, al termine del concerto della cantante statunitense Ariana Grande, ha provocato 23 morti (incluso l'attentatore) e 122 feriti. Il 23 maggio lo Stato Islamico (Is) ha rivendicato la responsabilità dell'attentato.

Erano invece le prime ore del 2017, quando un uomo di origine uzbeke armato di kalashnikov e travestito da Babbo Natale è entrato nel Club Reina di Istanbul, dove si stava festeggiando l'arrivo del nuovo anno e ha iniziato a fare fuoco. Le vittime sono state 39, la maggior parte delle quali straniere e l'attacco è stato rivendicato dall'Is. Il 24 luglio 2016, ad Ansbach, in Germania, un uomo di origine siriana muore dopo essersi fatto esplodere all'ingresso di un concerto, dove c'erano oltre 2500 persone. Restano ferite 15 persone, di cui 4 in modo grave.

Sempre lo scorso anno, il 12 giugno, Omar Mateen, 29enne statunitense di origini afghane, entra in un night club gay, il Pulse di Orlando, in Florida, e inizia a sparare. Le vittime accertate sono 49, oltre all'attentatore, mentre i feriti sono 53. Mentre tiene in ostaggio alcune persone all'interno del locale, l'uomo fa una telefonata al 911 in cui annuncia il giuramento di fedeltà allo Stato islamico. Il Califfato rivendica la strage, ma la Cia e l'Fbi non trovano legami del killer con l'Is e stabiliscono che Mateen non era in contatto con i jihadisti prima di compiere la strage. La pista privilegiata è quella di un attentato mirato contro la comunità Lgtb.

L'attacco più grave contro un concerto resta quello del 13 novembre del 2015: circa 1500 persone, si trovano all'interno del Bataclan, storico locale parigino, per assistere al concerto del gruppo rock Eagles of Death Metal.
Intorno alle 21.40 fanno irruzione tre terroristi armati e con indosso cinture esplosive che sparano sulla folla e prendono in ostaggio circa 100 persone. Il numero delle vittime è altissimo: 89 morti, tra cui l'italiana Valeria Solesin, mentre un centinaio di persone vengono ferite in condizioni critiche. Il Bataclan è uno degli obiettivi di un commando composto da sette terroristi dell'Is che quella notte semina il terrore a Parigi, provocando in totale la morte di 130 persone.
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