Covid Francia, scuole aperte: «Contagi in classe solo 0,5%». Fuga da Parigi in vista del lockdown

Francia, scuole aperte: «Contagi allo 0,5% a scuola». Fuga da Parigi in vista del lockdown
Francia, scuole aperte: «Contagi allo 0,5% a scuola». Fuga da Parigi in vista del lockdown
Venerdì 19 Marzo 2021, 13:05 - Ultimo agg. 20 Marzo, 09:11
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Giù i contagi Covid tra i bambini francesi a scuola: secondo le autorità del Paese, tra i banchi di scuola si contagia soltanto lo 0,5 % dei bambiniChe sono più esposti al coronavirus soprattutto in famiglia: il tasso di contaminazioni in Francia - stando ai primi risultati dei test salivari che da 3 settimane vengono condotti negli istituti di ricerca - rivela infatti che circa 500 bambini su 100.000, al di sotto del tasso di incidenza.

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Lo ha comunicato il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer, invitato questa mattina negli studi di Bfm-Tv. «Il virus vive ovunque nella società - ha dichiarato Blanquer - i bambini che si contagiano, quando si risale la catena di contaminazione, non lo prendono a scuola ma in famiglia.

Il problema è piuttosto che arrivano contagiati da casa e possono contaminare a scuola».

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Per spiegare che anche in questa terza ondata della pandemia, che ha fatto scattare il lockdown dalla prossima mezzanotte, le scuole rimarranno aperte, Blanquer ha spiegato: «Innanzitutto, cosa succede se i bambini non vanno a scuola? La maggior parte del tempo la occupano in attività sociali, dove si contagiano di più. Poi, il fatto che a scuola li si sottoponga a tampone consente di risalire e spezzare le catene di contagio che altrimenti non si riuscirebbero a interrompere. Infine, abbiamo nelle scuole un protocollo molto più rigido e questo ha un merito pedagogico, poiché i bambini diventano poi ambasciatori di questi protocolli stretti nel resto della società». Senza contare che «i danni educativi» saranno «enormi, provocati nei bambini dal fatto di non andare più a scuola», così il ministro dell'Educazione francese.

 

Il lockdown

Nel frattempo il Paese vive in queste ore una vera e propria emergenza assembramenti, causata da una fuga di massa dei parigini, alla vigilia della terza chiusura dell'anno di pandemia da coronavirus. La fuga dei parigini verso le seconde case e verso le regioni non ancora in zona rossa arriva a distanza di un anno esatto dall'entrata in vigore del primo lockdown: la circolazione, al momento, è consentita fino alla mezzanotte tra oggi e domani. Dopo, per un mese, dalle tre zone rosse, compresa l'Ile-de-France, non ci si potrà spostare verso il resto della Francia.

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Già ieri sera, dopo l'annuncio della chiusura di Parigi e dell'Ile-de-France da parte del premier Jean Castex, era quasi impossibile prenotare un biglietto di treno sul sito delle Société nationale des chemins de fer français (Sncf) in direzione del paese basco francese (costa occidentale) o della Bretagna, a meno di viaggiare in prima classe pagando tariffe esorbitanti. L'azienda ha spiegato stamattina di aver avuto circa il doppio delle prenotazioni (73.000 viaggi venduti) rispetto al giorno precedente e un numero di annullamenti quasi decuplicato. Le destinazioni più ricercate per i parigini sono Bordeaux, Lione, Marsiglia, Rennes e Nantes. Per Biarritz, sui treni da Parigi non si trova più neppure un posto da ieri sera. Alle stelle, fino ad oltre 600 euro, i prezzi dei biglietti aerei per la Corsica, oltre il triplo del livello normale.

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