La città ucraina di Lyman è nelle mani dei russi. «A seguito delle azioni congiunte delle unità della milizia della Repubblica popolare di Donetsk e delle forze armate russe, la città di Lyman è stata completamente liberata dai nazionalisti ucraini», ha affermato il ministero della Difesa russo in un comunicato, confermando l'annuncio di ieri dei separatisti filo-russi.
L'esercito ha completato la conquista del centro situato nell'oblast di Donetsk, in quella che - probabilmente - è un'operazione preliminare all'effettiva offensiva nel Donbass. Lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina. Lyman, spiega il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, è un nodo ferroviario strategico e un punto di accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets.
Lyman conquistata dai russi: punto strategico per la conquista del Donbass
L'intelligence britannica spiega: «Nei prossimi giorni, è probabile che le unità russe nell'area diano la priorità all'attraversamento forzato del fiume. Per ora, i russi concentrano probabilmente i loro sforzi 40 km a est, intorno alla zona di Severdonetsk, ma una testa di ponte vicino a Lyman darebbe a Mosca un vantaggio nella potenziale fase successiva dell'offensiva nel Donbass». L'avanzata russa potrebbe proseguire verso le città di Sloviansk e Kramatorsk, nella regione di Donetsk.
«Conquista del Donbass sarebbe vista come grande risultato»
Il report afferma che la conquista delle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk (Donbass), molto probabilmente, verrebbe vista dal Cremlino come un notevole risultato politico, da presentare al popolo russo come una giustificazione dell'invasione.
Tuttavia, l'esercito ucraino continua a difendere la regione in modo ben organizzato e continua a infliggere un elevato numero di vittime alla Russia. Per questo, non è detto che Mosca riesca a ottenere il pieno controllo del Donbass e ad annetterlo alla Russia attraverso il referendum promesso questa settimana dal leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin.