Francia, contagi record, l'ira di Macron: «Ora voglio rompere le scatole ai no vax!»

Francia, contagi record, l'ira di Macron: «Ora voglio rompere le scatole ai no vax!»
Francia, contagi record, l'ira di Macron: «Ora voglio rompere le scatole ai no vax!»
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 18:54 - Ultimo agg. 21:33
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Il presidente della Francia Emmanuel Macron dichiara guerra ai no vax. «Non voglio mai rompere le scatole ai francesi. Protesto tutto il giorno con l’amministrazione quando mette ostacoli. E invece, con i non vaccinati, ho tanta voglia di rompere le scatole. E quindi continueremo a farlo, fino alla fine. Questa è la strategia». Lo ha preannunciato rispondendo a una domanda in un’intervista pubblicata dal quotidiano Le Parisien. Parole durissime che sconvolgono la politica francese e provocano la sospensione del dibattito all’Assemblea sull’introduzione del pass vaccinale.

Francia, record di contagio

Parole che fanno eco ai dati sempre più preoccupanti del contagio al di là delle Alpi in piena ondata Omicronnelle ultime 24 ore è stato toccato un record assoluto, 335.000: lo ha annunciato il ministro della Salute, Olivier Véran.

Così il presidente incalza: «I no vax? ho molta voglia di rompergli», ha detto Macron, usando volutamente l’espressione colloquiale «emmerder». «In democrazia, il principale nemico sono le bugie e la dabbenaggine», ha affermato il presidente, promettendo di essere determinato ad accerchiare i non vaccinati con la trasformazione del pass sanitario in pass vaccinale riservato solo a chi è immunizzato. «Mettiamo pressione sui non vaccinati limitando per loro, per quanto possibile, l’accesso alla vita sociale», spiega Macron, definendo «irresponsabili» i no vax: «Non sono più dei cittadini».

Mette in chiaro il presidente: «Io non voglio certo “emmerder” i francesi... ma ai non vaccinati ho molta voglia di rompere le scatole. E continueremo a farlo fino alla fine».

In Francia ieri, 4 gennaio, sono stati registrati 271.686 casi di Covid-19 nelle ultime ventiquattr’ore, mai così tanti dall’inizio della pandemia. E oggi è andata ancora peggio.

Lo riferiscono le autorità sanitarie, confermando la morte di 293 persone per complicanze riconducibili al coronavirus. La rilevazione del giorno precedente aveva confermato 67.461 contagi, mentre 179.807 sono i casi rilevati martedì scorso. Un’ondata di mutazione Omicron alla quale il Paese cerca di far fronte con tutte le risorse. A cominciare dai vaccini. «In democrazia - riflette Macron - il nemico peggiore sono la menzogna e la stupidità. Sui non vaccinati facciamo pressione limitando loro, per quanto possibile, l’accesso alle attività della vita sociale. D’altra parte, la quasi totalità delle persone, oltre il 90%, hanno aderito. È una piccolissima minoranza che è refrattaria. E come si fa a ridurla? La si riduce, scusate l’espressione, rompendogli ancora di più le scatole. Non li metto in carcere, non li vaccino a forza. Diciamo loro: a partire dal 15 gennaio, non potrete più andare al ristorante, non potrete più andare a bere un bicchiere di vino, un caffè, non potrete più andare a teatro né al cinema». Le parole scelte da Macron contro i cinque milioni di francesi non vaccinati, a soli tre mesi dalle elezioni presidenziali, sono mirate e ponderate. E riflettono una strategia precisa. In Francia da settimane cresce l’insofferenza dei cittadini che si sono sottoposti alla profilassi nei confronti di chi la rifiuta. In vista delle elezioni del 10 e 24 aprile, nelle quali l’avversaria più forte nella corsa all’Eliseo sembra essere Valérie Pécresse della destra gollista, Macron cerca consensi tra i vaccinati, che sono comunque la maggioranza e non accettano un altro lockdown a causa di chi non lo è.

 

REAZIONI DALL’OPPOSIZIONE

Così Macron soffia sul vento dell’insofferenza, sollevando immediatamente le proteste dei candidati alle presidenziali dell’opposizione. La candidata neogollista Valerie Pecresse, pur favorevole al pass vaccinale si è detta «indignata», accusando Macron di vole dividere il Paese «tra buoni e cattivi francesi». I cittadini «vanno accettati come sono, bisogna dirigerli, unirli, senza insultarli», ha affermato in una intervista a CNews. Intanto il capogruppo alla camera del suo partito Les Republicains, Christian Jacob, s’interroga sul progetto di legge sul pass vaccinale in discussione all’Assemblea nazionale. «Sono favorevole al pass vaccinale, ma non posso sostenere un testo che ha per obiettivo di rompere ai francesi», afferma citato da Le Monde. «Un presidente non può dire queste cose. Il garante dell’unità della nazione si ostina dividere e vuole fare dei non vaccinati cittadini di seconda classe. Emmanuel Macron è indegno della sua funzione. In aprile sarò la presidente di tutti i francesi», ha scritto su Twitter Marine Le Pen, candidata del partito di estrema destra Rassemblement National.

VACCINAZIONE OBBLIGATORIA

L’altro candidato di estrema destra, Eric Zemmour, promette che, una volta eletto presidente «non romperà ai francesi» e parla di «dichiarazione cinica», una «crudeltà esibita, davanti a francesi disprezzati». «Confessione sbalorditiva di Macron. È chiaro che il pass vaccinale è una punizione collettiva contro la libertà individuale», ha tuonato su Twitter Jean Luc Melenchon, leader del partito della sinistra radicale France Insoumise. Il candidato ecologista Yannick Jadot ha accusato Macron di «fare della vaccinazione un referendum» pro o contro di lui, mentre la candidata socialista Anne Hidalgo ha twittato «Riunire la Francia». Ma intanto il partito di maggioranza La Republique en marche (Lrem) difende il presidente. I francesi avevano bisogno «di questa franchezza», sostiene il capogruppo alla Camera, Christope Castaner. «Le dichiarazioni del presidente fanno chiarezza in un momento difficile per il Paese in cui ce ne è bisogno. In fondo, usa una espressione che molti francesi condividono», aggiunge, riferendosi ai sentimenti dei vaccinati, con quasi 53 milioni di francesi che hanno ricevuto almeno la prima dose. Per Edouard Philippe, ex primo ministro nella prima fase del mandato di Macron, il presidente ha scelto di parlare in maniera «colloquiale» e «tutti hanno capito cosa volesse dire». Considerato uno dei politici più popolari del paese, Philippe si dichiara «piuttosto favorevole alla vaccinazione obbligatoria».

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