«Un documento nullo, arbitrario e tendenzioso». Così gli avvocati del neurochirurgo Leopoldo Luque, il medico più vicino a Diego Armando Maradona negli ultimi mesi della sua tormentata vita, hanno bollato il rapporto di 70 pagine della giunta medica nominata dalla Procura di San Isidro per accertare il livello di cure dell'ex campione, morto il 25 novembre scorso. E per questa ragione i legali hanno ricusato il team di esperti, chiedendo al giudice Orlando Diaz di procedere alla formazione di una nuova commissione, con professionisti selezionati presso l'Accademia di medicina e la Corte suprema.
Luque è uno dei sette indagati nell'inchiesta sulla morte di Maradona. Dopo la consegna della relazione, lui, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Diaz rischiano di vedere peggiorata la loro posizione processuale, con un'incrimazione per omicidio con dolo. I legali del neurochirurgo sottolineano due aspetti nell'atto di ricusazione. Il primo: alcuni medici della commissione, istituita l'8 marzo, hanno partecipato all'autopsia di Maradona e per questo, secondo la legge, non dovevano essere selezionati. Il secondo: alcuni medici fanno capo al ministero della sicurezza della provincia di Buenos Aires, di cui è stato capo di gabinetto Mario Baudry, che è il legale di Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona, e il tutore di Diego Fernando, il minore dei figli dell'ex capitano del Napoli.
Secondo quanto riportato dai media argentini, è improbabile che il giudice Orlando Diaz accolga l'istanza dei legali del medico e formare una nuova commissione di inchiesta sulla morte di Maradona. Quella che ha terminato ufficialmente i lavori a fine aprile ha evidenziato che Diego non venne adeguatamente assistito dai medici e che questo provocò la sua fine.