Colpo di scena nell'inchiesta sulla morte di Diego Armando Maradona, l'ex capitano del Napoli e della Seleccion argentina deceduto il 25 novembre 2020. I legali di due degli otto indagati tra medici e infermieri che avrebbero dovuto assistere il Pibe nella sua casa di Tigre, a 25 chilometri da Buenos Aires, hanno chiesto nell'udienza presso la camera di appello e garanzia del tribunale di San Isidro che l'operato dei loro assistiti - il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov - sia valutato da una nuova commissione medica. Quella incaricata dal tribunale subito dopo la scomparsa di Maradona aveva espresso giudizi durissimi, dichiarando che lo staff sanitario non aveva assistito adeguatamente il paziente, spingendolo con questa grave negligenza verso la morte.
I legali di Luque e Cosachov puntano ad ottenere l'istituzione di una nuova commissione medica, stavolta incaricata dal corpo medico forense e non direttamente dal tribunale, per ottenere una differente valutazione e soprattutto il proscioglimento. O, in alternativa, il cambiamento del capo di accusa da omicidio colposo con dolo eventuale - punito con una pena da 8 a 25 anni - in colposo. Attesa per la decisione dei giudici Gustavo Adrian Herbel e Carlos Fabian Blanco, incaricati di seguire il “giudizio orale”, come è chiamata questa prima fase del processo in Argentina.
La richiesta allungherà inevitabilmente i tempi per l'accertamento della verità - e le eventuali condanne - sulla morte di Maradona.
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