Salvini vola in Israele: vedrà il premier Netanyahu ma non il presidente Rivlin

Salvini vola in Israele: vedrà il premier Netanyahu ma non il presidente Rivlin
Domenica 9 Dicembre 2018, 17:45 - Ultimo agg. 21:22
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Alla sua prima visita in Israele come vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini incontrerà il premier Benyamin Netanyahu ma non il presidente Reuven Rivlin. «Motivi di agenda», ha fatto sapere all'ANSA il portavoce del capo dello Stato ebraico, ma il quotidiano liberal Haaretz ha messo in risalto il mancato incontro collegandolo alle recenti dichiarazioni alla Cnn in cui Rivlin, parlando in generale e non specificatamente della Lega, ha detto che il movimento neofascista non dovrebbe essere ben accetto in Israele. 

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«Tu non puoi dire - aveva spiegato Rivlin al network americano - 'ammiriamo Israele e vogliamo legami stretti ma siamo neo-fascistì». L'articolo è stato ripreso oggi anche dal quotidiano Yediot Ahronot, ma fonti del Viminale, dopo la precisazione del portavoce di Rivlin, hanno riferito che il colloquio non era mai stato previsto proprio a causa dell'agenda del presidente israeliano. Il presunto sgarbo di Rivlin «è frutto solo di una fantasiosa ricostruzione di un quotidiano israeliano di sinistra», hanno sottolineato le stesse fonti, rimarcando che Salvini vedrà «il primo ministro e due ministri (Pubblica Sicurezza e Giustizia) a riprova dei rapporti cordiali e distesi con Tel Aviv. L'obiettivo condiviso è di rafforzarli ulteriormente». Il vicepremier italiano - che era già stato in visita in Israele come segretario della Lega nel marzo del 2016 ma senza incontrare Netanyahu - arriverà dopodomani, martedì. Lo stesso giorno, a Gerusalemme, incontrerà il ministro della Pubblica Sicurezza Gilad Erdan, mentre in serata ci sarà una cena in suo onore organizzata dal ministro del Turismo Yariv Levin. Mercoledì, di prima mattina, l'appuntamento con il premier Netanyahu al quale seguirà quello con la responsabile della Giustizia Ayelet Shaked (Focolare ebraico).

Prima di ripartire - secondo il programma ancora provvisorio - l'incontro con la Comunità ebraica di origine italiana, alla quale prenderà parte il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni; quindi la visita a Yad Vashem, il Museo della Shoah. L'arrivo di Salvini, ha detto l'ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti, «è uno dei passaggi politici più significativi nei rapporti tra Italia e Israele. L'obiettivo del vice presidente del Consiglio è, infatti, avviare un processo di rafforzamento dei già ottimi rapporti bilaterali, anche in vista del vertice in programma l'anno prossimo». La visita di Salvini è stata oggetto oggi di una 'lettera apertà firmata da oltre 100 ebrei italiani in cui si chiede al vicepremier di pronunciare in Israele - «nazione di immigrati e rifugiati» - la condanna degli atti di antisemitismo «in movimenti e partiti della destra etno-nazionalista in Italia e in Europa», degli «atti aggressivi» contro le comunità Rom e Sinti e del razzismo «contro stranieri e migranti da parte di individui, movimenti organizzati e settori delle pubbliche amministrazioni».
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