Messico, una bimba viva tra le macerie della scuola: «Grattava un muro per attirare i soccorsi»

Messico, una bambina viva intrappolata tra le macerie: "Grattava un muro per attirare i soccorsi"
Messico, una bambina viva intrappolata tra le macerie: "Grattava un muro per attirare i soccorsi"
Mercoledì 20 Settembre 2017, 18:57 - Ultimo agg. 21 Settembre, 10:05
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La bambina di 7 anni che era stata localizzata ancora viva sotto le macerie della scuola Enrique Rebsamen di Città del Messico, distrutta dal terremoto che ha scosso ieri la città, è stata tratta in salvo dai soccorritori. Secondo fonti dei servizi di emergenza citate dalla stampa locale, con questa bambina salgono a 12 le persone estratte dalle macerie della scuola, dove altri due piccoli sarebbero ancora intrappolati vivi, per cui si mantengono le operazioni di ricerca.
 


«Crediamo ci sano ancora 3 o 4 persone nel palazzo, dei quali due sono bambini. Una di loro è una bambina che ha risposto ai richiami dei soccorritori grattando contro una parete», ha raccontato all'ANSA Roberto Arte, volontario della Croce Rossa. I soccorsi «sono arrivati molto vicini a dove si trova» e stanno cerando di salvarla a quasi 24 ore da sisma. 

IL BIMBO
«Pensavo fosse un brutto sogno, non ce la facevo a credere che stesse davvero succedendo»: così ha raccontato la sua fuga dalla macerie della scuola Enrique Rebsamen uno dei bambini che è sopravissuto al crollo del palazzo. Intervistato insieme al padre davanti a quello che resta della sua scuola, il piccolo Rodrigo Heredia ha raccontato come «appena ho sentito che tutto si muoveva ho cercato di scendere al piano terra, ma ho sentito qualcosa di molto grosso che cadeva e ho visto una colonna di fumo».

Rodrigo ha cercato allora di riunire quattro amici per portarli verso il punto di riunione previsto dai piani di emergenza, ma è riuscito a trovarne solo due e «arrivati sul posto l'uscita era bloccata, sicché abbiamo dovuto scalare un muro per poter fuggire». «Credo che un mio amico è riuscito a salvarsi scappando da una finestra che dava sulla strada, e un altro è in ospedale, ma fuori pericolo», ha aggiunto il bambino, che ammette che «non sono ancora riuscito ad accettare quello che è successo: per me continua a sembrare un incubo». 

IL SISMA
La nuova scossa di terremoto ha colpito ieri dopo le 13 locali (le 20 in Italia) due volte con intensità di 6.8 gradi richter e 7.1. Numerose le costruzione crollate, diverse le persone ancora intrappolate: il bilancio è destinato a salire, secondo le autorità locali. «C'è gente intrappolata dentre», dice il sindaco. Colonne di fumo, panico e persone in strada. Crepe anche nello stadio Azteca.


IL BILANCIO
Il coordinatore nazionale della Protezione civile messicana ha rivisto al rialzo il bilancio dei morti provocati finora dal terremoto in Messico rispetto alla stima fatta pochi minuti fa dal ministero dell'Interno. Secondo quanto ha reso noto in un tweet Luis Felipe Puente, le vittime accertate del sisma sarebbero oltre 200, di cui circa la metà nella capitale. Ma il bilancio potrebbe arrivare a mille morti e provocare perdite economiche tra uno e 10 miliardi di dollari. È quanto si legge in una stima dell'US Geological Survey, l'istituto geologico Usa, che ha classificato come «arancione», cioè significativo, l'impatto del sisma per quanto riguarda le vittime. Mentre parla di «allarme rosso» per l'impatto economico.

LA FARNESINA
«Per il momento tra le vittime non ci sono italiani», ha detto l'ambasciatore italiano a Città del Messico, Luigi Maccotta, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane. «Siamo in contatto permanente - ha aggiunto l'ambasciatore Maccotta - con la rete dei consoli onorari. Le zone più colpite sono quelle del centro e del sud. Queste rete funziona perché riusciamo ad avere notizie in tempi brevi». L'Unità di crisi della Farnesina «invita ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali».
 

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