È napoletano l'uomo ucciso
in Messico: il killer in un video

La vittima e il killer ripreso in un video
La vittima e il killer ripreso in un video
Sabato 6 Aprile 2019, 15:51 - Ultimo agg. 8 Aprile, 08:24
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Era napoletano Salvatore De Stefano, il 35enne assassinato in un ristorante di Città del Messico, «La Bella Donna» nel quartiere di Cuauhtemoc nel centro della capitale messicana. I media locali rendono noto che l'agguato è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, quando un uomo armato ha sparato molti proiettili  contro Salvatore De Stefano - che era insieme con un cugino e due amici italiani - mentre stava pagando il conto. 

All'arrivo dei soccorritori Stefano era ancora in vita, ma è deceduto mentre veniva trasferito nell'ospedale Rubén Leñero. Il cugino e gli amici (Luca e Domenico, 35 e 55 anni), sono rimasti illesi e non hanno rilasciato dichiarazioni dopo l'agguato. Un impiegato del locale, non lontano dal centrale Paseo de la Reforma, ha dichiarato che «durante la sparatoria si sono sentite imprecazioni e maledizioni in italiano», il che fa pensare che l'assassino fosse un suo connazionale. Dopo aver sparato il killer è fuggito a bordo di una motocicletta guidata da un complice che lo aspettava. 

Alcuni testimoni hanno riferito che l'aggressore avrebbe chiesto denaro e oggetti di valore, e che Salvatore sarebbe stato crivellato di colpi al petto dopo che si era rifiutato di consegnare i cellulari. Ma gli inquirenti, come ha riportato il giornale «El Universal», non escludono che il movente dell'omicidio sia una vendetta privata legata all'attività commerciale della vittima che - secondo le ricostruzioni della polizia - avrebbe venduto macchinari cinesi spacciandoli per tedeschi. 

Un altro quotidiano «La Silla Rota» pubblica la foto, presa dalle telecamere di vigilanza, del presunto killer, un uomo tra i 25 e i 30 anni con un giubbotto nero ed un berretto.

Il settore dell'import ed export di macchinari è anche quello in cui erano impegnati Vincenzo Cimmino, Raffaele e Antonio Russo, i tre napoletani scomparsi nel gennaio del 2018 in Messico. Secondo le autorità locali, che nel febbraio dello scorso anno arrestarono 4 agenti della polizia di Tecalitlan sospettati di aver fermato i tre per consegnarli ad un gruppo armato, i tre italiani erano dediti alla vendita di prodotti contraffatti. La loro scomparsa è avvenuta in una zona considerata un feudo del Cartel Jalisco Nueva Generación, una delle organizzazioni criminali più potenti del Messico, dove non è raro che agenti della polizia locale agiscano al servizio di tali gruppi. Della loro sorte si sa solo che sono stati rapiti da alcuni poliziotti corrotti e consegnati nelle mani di un'organizzazione criminale in cambio di 43 euro. Il 3 novembre scorso è stato ucciso il napoletano Alessandro De Fabbio, sposato e con una bambina piccola: abitava nella zona di piazza Mercato. Il suo cadavere è stato trovato sulla carreggiata della strada statale Rancho Nuevo-Llano Frio dalla polizia municipale di Tepechitlan nello stato di Zacantes.

«L'Ambasciata d'Italia a Città del Messico, in stretto raccordo con la Farnesina e con le autorità locali, segue con la massima attenzione il caso di Salvatore De Stefano, deceduto nella capitale messicana». È quanto rende noto la Farnesina, sottolineando di essere «in contatto con la famiglia del connazionale per garantire ogni possibile assistenza». Nei prossimi giorni, completate le documentazioni necessarie, il corpo di Salvatore potrà tornare in Italia.

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