Michele Colosio, il volontario italiano vittima di un'esecuzione non di una rapina nel Chiapas

Michele Colosio, il volontario italiano vittima di un'esecuzione non di una rapina nel Chiapas
Michele Colosio, il volontario italiano vittima di un'esecuzione non di una rapina ​nel Chiapas
di Cristiana Mangani
Venerdì 16 Luglio 2021, 09:47 - Ultimo agg. 17 Luglio, 09:38
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Una esecuzione: quattro colpi sparati a distanza ravvicinata. La morte di Michele Colosio, il volontario italiano che viveva e lavorava a San Cristobal de las Casas, in Chiapas (Messico), non è stata causata da una rapina. Le indagini della polizia messicana stanno prendendo una pista ben diversa dall'assalto per il furto di qualche soldo. Colosio, 42 anni, nato a Borgosatollo, nel bresciano si occupava di cooperazione e collaborava con la “Casa de salud comunitaria Yì Bel ik- Raiz del Viento”.

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L'agguato

L'agguato è avvenuto la sera dell'11 luglio scorso, dopo la vittoria dell'Italia ai Campionati europei.

Colosio si era recato in un negozio per fare un po' di spesa, quando è stato avvicinato nei pressi della propria abitazione da una o più persone, che successivamente hanno cominciato a sparare quasi frontalmente. Il volontario è stato colpito in diverse parti del corpo (all'addome, a una gamba e al torace). Karla Concepciòn Alcazar Velàsquez, ex moglie della vittima, ha ricevuto l'autorizzazione a ritirare la salma per farla cremare, ma l'operazione è stata bloccata dal vice Procuratore incaricato delle indagini, Rene Daniel Gordllo Zavareta, visto che una procedura di questo genere non è consentita dalla legge nazionale.

La salma è ora nell'obitorio di Tuxtla Gutierrez, Capitale del Chiapas, in attesa delle decisioni delle Autorità competenti. Dalle prime indagini, l'esecuzione non sembra essere legata all'attività di volontariato di Colosio all'interno della “Casa de sald comunitaria” che, subito dopo il delitto aveva dedicato un post sui social alla vittima, insistendo sul fatto che in quella zona del mondo le bande criminali e i narcotrafficanti la fanno da padroni. E che Colosio era stato certamente assassinato durante una rapina finita male. La dinamica dell'omicidio, comunque, non è ancora chiara, si sta lavorando alla ricerca di un movente. Colosio potrebbe aver dato fastidio a qualcuno con la sua attività di pastore e contadino, e anche con i suoi progetti legati ai bambini? I magistrati locali sembrano orientati a una esecuzione e non a una tentata rapina, proprio per le modalità in cui si è svolto l'agguato. Nella zona non sembrano esserci telecamera attive, anche se si sta cercando di fare ogni verifica su possibili testimoni e immagini.

In quell'area del Chiapas c'è una forte presenza di cartelli del narcotraffico, e in particolare ill Cartello di Sinaloa, che detiene il pieno controllo della zona al confine con il Guatemala.

Anche la procura di Roma ha aperto un'inchiesta per omicidio ed è in attesa delle informative dei carabinieri del Ros.

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