Michelle Bolsonaro si candida per il dopo Lula: nuovo volto del Partito Liberale, punta alle Presidenziali del 2026

La terza moglie dell'ex presidente Jair Messias Bolsonaro, secondo gli esperti, potrebbe candidarsi alle future elezioni se il marito dovesse essere giudicato ineleggibile dalla magistratura brasiliana

Michelle Bolsonaro si candida per il dopo Lula: nuovo volto del Partito Liberale, punta alle Presidenziali del 2026
Michelle Bolsonaro si candida per il dopo Lula: nuovo volto del Partito Liberale, punta alle Presidenziali del 2026
Martedì 21 Marzo 2023, 18:04 - Ultimo agg. 22 Marzo, 15:49
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Il nome di Bolsonaro potrebbe tornare in corsa per il dopo-Lula, quando in Brasile si tornerà alle urne per votare la nuova guida del Paese, ma non è detto che si tratti dell'ex presidente Jair Messias Bolsonaro, bensì, della sua terza moglie Michelle, da oggi nuova guida dell'ala femminile del Partito Liberale brasiliano (PL), formazione di destra radicale brasiliana.   

Secondo gli analisti politici, il presidente del PL Valdemar Costa Neto considera Michelle Bolsonaro come una una potenziale candidata alla carica di presidente della Repubblica nel 2026, nel caso in cui il suo compagno venga ritenuto giudicato ineleggibile dal "Tribunale superiore elettorale" (Tse) in quanto colpevole dei abusi di potere e tentato golpe durante le ultime elezioni. 

L'incarico è stato assegnato a Michelle Bolsonaro nel corso di una cerimonia a Brasilia, durante la quale l'ex "Primeira Dama" ha anche fatto gli auguri al marito, che proprio oggi compie 68 anni.

All'evento hanno partecipato, tra gli altri, la vicegovernatrice del Distretto Federale, Celina Leão, le senatrici Damares Alves e Tereza Cristina, nonché il deputato Eduardo Bolsonaro, terzogenito dell'ex capo dello Stato.

Come si spiegano le accuse di ineleggibilità contro Jair Bolsonaro 

Michelle è tornata in madrepatria in tempo per partecipare alla cerimonia del suo incarico, dopo essersi recata una settimana fa in Florida, per incontrare il marito, che dallo scorso 30 dicembre è si è "autoesiliato" negli Stati Uniti.

La trasferta sulla West Coast americana di Bolsonaro è stata motivata prima per esigenze di salute, poi con la necessità di "ritrovare stabilità". Per questo l'ex presidente avrebbe anche chiesto un'ulteriore proroga di tre mesi del suo visto turistico. 

Il viaggio di Bolsonaro per molti è interpretabile come una fuga preventiva per sfuggire a una possibile condanna da parte delle autorità brasiliane, motivo per cui rischia di non potersi presentare tra i candidati alle prossime elezioni che avranno luogo tra tre anni. 

La partenza è infatti stata decisa poco dopo scoppio dello scandalo dei gioielli donati dalle autorità saudite alla moglie Michelle, alla fine di un precedente viaggio in Medio Oriente, i quali poi sarebbero stati introdotti illegalmente in Brasile: una statuetta d'oro di un cavallino, due orecchini, un anello, un collier e un orologio -  anche questo placcato in oro - dal valore complessivo di circa 3,2 milioni di euro. 

Sono 16 attualmente le indagini penali che gravano sulla testa del leader conservatore. Tra queste, oltre alle questioni legate ai gioelli sauditi e all'assalto del Palacio do Planalto a Brasilia, c'è anche quella sul presunto tentativo di genocidio perpetrato ai danni degli indigeni Yanomami in Amazzonia, durante la pandemia da Coronavirus

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