Narcos, c'è un nuovo re: Tse Chi Lop è «El Chapo» dell'Asia

Illustrazione di Ben Bauchau per Reuters
Illustrazione di Ben Bauchau per Reuters
di Erminia Voccia
Domenica 27 Ottobre 2019, 18:17
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È l'uomo più ricercato dell'Asia. Viaggia su jet privati, tiene feste di compleanno a bordo piscina vestito in pantaloncini e maglietta e in una sola notte è stato capace di perdere 66 milioni di dollari nelle sale da gioco di Macao. A proteggerlo una squadra di kickboxer thailandesi, i cui uomini vengono sostituiti frequentemente. Tse Chi Lop sarebbe a capo della più vasta operazione di traffico di droga nella storia del continente asiatico, il suo nome potrebbe essere facilmente paragonato ai leggendari narcotrafficanti latinoamericani, come Pablo Escobar o “El Chapo”. La pensa così Jeremy Douglas, direttore della sezione Sudest asiatico e Pacifico dell’agenzia dell’ONU
UNODC. 

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L'organizzazione di cui sarebbe a capo si chiama The Company o Sam Gor, che tradotto dal cantonese significa "Fratello numero tre". Un gruppo in grado di trafficare tonnellate di metanfetamina, eroina e ketamina verso almeno dieci Paesi, dal Giappone alla Nuova Zelanda, dall'Asia settentrionale al Pacifico meridionale. Ma è il traffico di metanfetamina, droga dagli effetti collaterali devastanti per il fisico e la mente prodotta in Myanmar, che dominerebbe gli affari di Sam Gor. Il Myanmar è ritenuto il maggiore produttore di metanfetamina

Tse Chi Lop avrebbe legami anche con la mafia di Hong Kong, le famose triadi, e con la yakuza giapponese. Di lui e del suo gruppo non si sapeva quasi nulla fino alla pubblicazione di un'approfondita inchiesta del giornalista di Reuters Tom Allard. Tse è al centro di operazione senza precedenti contro il narcotraffico, denominata "Kungur", di cui prima di Reuters la stampa non aveva mai parlato e condotta dalla polizia federale australiana con agenzie di Asia, Nord America ed Europa. L'operazione "Kungur" vede coinvolte le autorità di Myanmar, Cina, Thailandia, Giappone, Stati Uniti e Canada. Taiwan vi partecipa in modo informale. Secondo le stime, abbastanza ottimistiche, dell'agenzia dell’ONU per la droga e il crimine (UNODC), il volume dei traffici di Sam Gor sarebbe da collocare tra gli 8 miliardi ai 17,7 miliardi all'anno. Sam Gor controllerebbe tra il 40% e il 70% delle vendite di metamfetamina dell'intera regione, un mercato fiorente che sarebbe cresciuto di quattro volte negli ultimi cinque anni.



Foto Reuters

Il signor Tse, 55 anni, è un cittadino canadese originario della provincia cinese del Guangdong. Cresce durante gli anni della Rivoluzione culturale di Mao, epoca in cui entra a far parte di una banda criminale chiamata il "Grande Cerchio". Come tanti suoi compagni si trasferisce prima ad Hong Kong. Nel 1988 si sposta in Canada, per poi muoversi tra Nord America, Macao e Taiwan. Tse diventa così durante gli anni Novanta un trafficante di eroina del famigerato “Triangolo d’oro”, regione tra Myanmar, Laos e Thailandia famosa per la produzione di oppio. Nel 1998 viene arrestato per traffico di stupefacenti negli Usa, evita una condanna all’ergastolo implorando il perdono e sostenendo di avere un figlio di 12 anni con problemi ai polmoni di cui doversi occupare. Dopo 9 anni di carcere in Ohio, esce e riprende i suoi affari esattamente dal punto in cui li aveva lasciati. Tse mette in piedi un modello di traffico che appare imbattibile ed è abbastanza discreto da non farsi notare, almeno fino a quando si verifica un imprevisto.

Nel novembre del 2016 un cittadino taiwanese di nome Cai Jeng Ze sbarca all'aeroporto di Rangoon con due borse Jimmy Choo in pelle e due telefoni cellulari. La polizia lo nota perché ha le mani molto irritate che si sfrega nervosamente, segnale che allerta i doganieri birmani perché fa pensare a una conseguenza della continua preparazione di metanfetamina. Viene fermato e perquisito e la polizia gli trova addosso due pacchi di ketamina e un indirizzo di Rangoon. Dopo due giorni un raid della polizia trova a quell'indirizzo 622 chilogrammi di ketamina. La sera stessa al molo del porto di Rangoon viene scoperta più di una tonnellata di cristalli di metanfetamina. Ma la rivelazione sta in una foto trovata in uno dei cellulari di Cai. Un investigatore della polizia federale australliana di base in Myanmar riconosce in quella foto il volto di un certo trafficante asiatico che l'intelligence gli aveva mostrato l'anno prima: Tse Chi Lop. 

La particolarità di Sam Gor è nascondere i cristalli di metanfetamina nelle bustine di the. Ogni bustina può contenere un chilo di cristalli ed è almeno dal 2012 che la droga viaggia attraverso il Pacifico in questo modo. Pochi giorni fa, riporta AFP, alcuni pescatori birmani hanno trovato in mare 20 sacchetti di metanfetamina dal valore complessivo di 20 milioni di dollari. 















 
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