Nato, Clima e Covid: «L’America è tornata», via al G7 di Biden (contro Cina e Russia)

Nato, Clima e Covid: «L’America è tornata», via al G7 di Biden (contro Cina e Russia)
di Luca Marfé
Lunedì 7 Giugno 2021, 20:45
3 Minuti di Lettura

Gli alleati contro gli avversari: Stati Uniti, Nato e Occidente contro Covid, Cina e Russia.

Settimana  complessa, ma obiettivi chiarissimi per il G7 in programma in Inghilterra di cui Joe Biden detta l’agenda.

«L’America è tornata» afferma e ribadisce attraverso tutti i suoi canali istituzionali e social.
È tornata per restare e per riprendersi il centro di quella scena multilaterale che Donald Trump aveva scelto di abbandonare, anche formalmente.

C’è l’emergenza Clima e, naturalmente, c’è quella della lotta contro la pandemia.
Con Washington che torna al tavolo dell’Accordo di Parigi e con i dati del contagio che rassicurano in terra patria, ma che turbano la riapertura dei confini nazionali a causa delle varianti che attanagliano l’Europa e il resto del pianeta.

Ma c’è, soprattutto, la volontà determinata, frontale e netta di arginare lo strapotere delle altre due superpotenze in gioco.

Se Trump a un certo punto aveva minacciato di volerla addirittura abbandonare la Nato, Biden intende invece rilanciarla, tornando al significato più antico e più profondo dell’organizzazione, ovvero proprio in chiave anti orientale.

«In questo momento di incertezza globale», scrive in un pezzo di opinione pubblicato sul Washington Post, «questo viaggio rinnova l’impegno americano».

L’impegno a fare fronte comune per conservare la leadership economica, tecnologica e per l’appunto globale.

Non lo scrive nero su bianco, ma lo lascia ben intendere: l’impegno delle democrazie contro le dittature.

Neanche troppo velato, infatti, il riferimento alle pratiche scorrette di Mosca e Pechino.
Con la Russia accusata di attacchi hacker alle principali infrastrutture a stelle e strisce e con la Cina “campione” alla rovescia di Diritti Umani violati. Scontri delicati perché in entrambi i casi si spera di tenere viva, se non un’alleanza, quanto meno una qualche forma di collaborazione in chiave Clima.
Insomma, il mondo spaccato in due metà, eppure con degli obiettivi più alti, comunque comuni.

E infine tanti incontri a margine, ma tutt’altro che marginali.

Si spazia da quello più cerimoniale con la Regina Elisabetta (il 13 giugno presso il Castello di Windsor) a quello cruciale e diplomaticamente difficilissimo con un Erdoğan a metà proprio tra Nato e Russia (dal Cremlino ha appena acquistato delle forniture militari).

Il primo vero viaggio di Biden.
La sua prima vera prova: non più da vice di Obama, ma da 46esimo presidente degli Stati Uniti.

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