Balene schiacciano donna di 29 anni: è grave, polemiche sui tour operator per le nuotate fra i giganti del mare
I tre marinai della Micronesia erano partiti dall'isola di Pulawat su un'imbarcazione di sette metri e avrebbero dovuto percorrere 42 chilometri fino a quello di Pulap, ma non sono mai arrivati a destinazione. Sabato erano partite le ricerche da Guam, poi un elicottero australiano decollato da una portaerei e diretto alle Hawaii per delle esercitazioni ha notato la grande scritta sulla sabbia e ha subito lanciato i soccorsi per i marinai, con acqua e cibo, prima di farli riportare a casa da un pattugliatore della Micronesia. Lo si è letto in mille storie di naufraghi: fuochi di fortuna accesi sulla spiaggia per attirare con segnali di fumo l'attenzione di eventuali imbarcazioni di passaggio, e urla e gesti, tentativi vani nella gran parte dei casi. E quella scritta sulla sabbia come un grido d'aiuto lanciato a caso, nella speranza che non arrivassero le onde a cancellarlo prima che qualcuno dall'alto lo notasse e lo capisse. La più 'artigianalè delle richieste d'aiuto, che però ha funzionato proprio nel 2020, l'era della tecnologia e dei messaggi che viaggiano a velocità incalcolabili, degli emoji con cui si comunicano le proprie emozioni da un capo all'altro del mondo praticamente in tempo reale.
Ma questo è anche l'anno della pandemia e del covid-19: e allora i soccorritori arrivano sui gommoni a portare viveri ma con il volto coperto dalla mascherina chirurgica, indossando guanti in lattice.
I viveri lanciati da un elicottero militare in un montaggio video, pubblicato anche su Youtube, che consente di ricostruire in dettaglio l'operazione di soccorso possibile grazie al messaggio disegnato sulla sabbia. I tre uomini sono stati trovati in buone condizioni e, una volta ricevuti acqua e cibo, è stato possibile riportare a casa loro e la loro imbarcazione.