Migranti, piano della Ue: maggiori paletti alle Ong. «E gli Stati collaborino»

Il documento riporta al centro dell’attenzione politica il Patto per la migrazione, che dovrà finalmente superare il trattato di Dublino

Migranti, piano della Ue: maggiori paletti alle Ong. «E gli Stati collaborino»
Migranti, piano della Ue: maggiori paletti alle Ong. «E gli Stati collaborino»
di Cristiana Mangani
Martedì 22 Novembre 2022, 07:58 - Ultimo agg. 18:01
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Maggiore collaborazione tra i Paesi Ue per rendere efficaci i ricollocamenti dei richiedenti asilo e i rimpatri dei migranti irregolari, con l’agenzia Frontex che giocherà un ruolo ancora più importante. Sostegno per i Paesi di partenza e transito per prevenire gli arrivi illegali, e cooperazione nel soccorso in mare, facendo più chiarezza sul ruolo delle navi private che intervengono, come nel caso delle ong. La Commissione europea scende in campo in vista del Consiglio straordinario di venerdì prossimo, dedicato all’immigrazione, con un piano da 20 proposte tagliato sui bisogni del Mediterraneo Centrale, ovvero la rotta che impatta maggiormente sull’Italia. «La situazione non è più sostenibile», ammette la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson. 


Il piano non prevede misure straordinarie - né potrebbe - ma ha raccolto alcune istanze avanzate dal governo italiano, come a esempio un codice di condotta per le ong, cercando così di stemperare le tensioni delle ultime settimane.

E infatti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si dice «soddisfatto».

La proposta di Bruxelles ribadisce promesse già fatte più volte in passato, però sarà comunque utile per far superare le tensioni tra Roma e Parigi. Il documento - suddiviso in tre pilastri - riporta al centro dell’attenzione politica il Patto per la migrazione, che dovrà finalmente superare il trattato di Dublino. La riforma del Trattato, presentata dall’esecutivo Ue già nel 2020, dovrà essere ora discussa e approvata dal Consiglio e dal Parlamento europeo che hanno promesso di farlo entro il 2024. 

Migranti, piano commissione Ue in 20 mosse: anche codice condotta navi salvataggio


I FLUSSI
«Il testo - continua Piantedosi - mette al centro alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori, lo fa nella prospettiva già auspicata dal governo italiano e sono convinto che si tratti di una valida traccia di lavoro comune». Le misure più interessanti vanno dal «rafforzamento delle capacità di Tunisia, Egitto e Libia per sviluppare azioni congiunte mirate a prevenire le partenze irregolari» all’attivazione per direttissima «dei partenariati con Tunisia, Egitto e Bangladesh» in modo da favorire l’immigrazione regolare sulla base delle esigenze del mercato del lavoro; promuovere discussioni «in seno all’Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di linee guida per le navi che si dedicano alle attività di ricerca e salvataggio» e «migliorare il coordinamento fra gli Stati membri» superando le difficoltà attuali «fra i Paesi costieri» e i Paesi in cui sono registrate le navi di salvataggio (il riferimento è alle ong, che nel testo non sono citate espressamente). 


«Si prevede attualmente che almeno 580 milioni di euro per il periodo 2021-2023 nell’ambito di Ndici-Global Europe e di altri strumenti saranno utilizzati attraverso la programmazione regionale multinazionale per il sostegno in materia di migrazione ai partner in Nord Africa, insieme a programmi bilaterali dell’Ue con i singoli paesi», spiega la commissaria Johansson. La Commissione ha riconosciuto diverse questioni da sempre sollevate dall’Italia, ma ha anche sottolineato che salvare le vite in mare «resta una priorità» e che la soluzione resta quella dell’approccio comune.

«Non possiamo gestire la migrazione barca per barca: è possibile trovare soluzioni strutturali solo adottando il nostro Patto Ue», commenta il vice presidente della Commissione, Margaritis Schinas, che ha tra le sue deleghe quella alla migrazione. «Le dichiarazioni pubbliche sono state molto roboanti ma, dietro le quinte, il clima è molto più collaborativo e siamo senz’altro a un punto migliore di alcune settimane fa», confida un funzionario Ue.
 

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