Un altro dramma ha colpito la famiglia di Harper-Lee Fanthorpe, la bambina di due anni morta a Stoke-on-Trent, nel Regno Unito, dopo aver ingoiato una pila. Il suo bisnonno, Peter Nicklin, di 79 anni, non ha retto al dolore della perdita e, a distanza di tre mesi dall'incidente, si è impiccato. Chi lo conosceva racconta che non era più lo stesso e che avrebbe voluto morire al posto della bambina. La piccola aveva tutta la vita davanti.
Peter Nicklin adorava la sua pronipote e non è riuscito neanche ad assistere ai suoi funerali dopo la morte. Per lui era troppo innaturale esserle sopravvissuto; «Perché non hanno preso me», ripeteva a casa. Il figlio di Peter, il nonno di Harper-Lee, Darren Nicklin, ha detto che suo padre non era più se stesso.
«Le persone di quell'età non riescono a sopportare la perdita. Il giorno dopo ha detto "perché non hanno preso me al posto di lei?"», ha spiegato al Daily Mail il figlio. Nato e cresciuto a Stoke-on-Trent, Peter ha lasciato la scuola e ha iniziato a lavorare giovanissimo. Era un padre di famiglia, profondamente orgoglioso dei suoi tre figli Darren, Carl e Claire, così come di sua moglie Pauline, a cui è sopravvissuto.
L'anziano è morto il 15 agosto, mentre l’inchiesta sul decesso della bambina ha appurato che si è trattato solo di un incidente. La bambina è morta in seguito alle ferite riportate per aver ingoiato una batteria a forma di bottone.