ROMA Tra i sette fermati due giorni fa e sottoposti ad accertamenti, ci sono almeno tre nomi che portano in Italia. Il primo è quello di C.C. un cittadino tunisino di trentasette anni ma titolare di un permesso di soggiorno in Francia. Le autorità francesi hanno chiesto all'Antiterrorismo italiano di fare delle verifiche sul suo conto, ora affidate alla Digos di Bari perché l'uomo è tra coloro che hanno continuato a scambiarsi messaggi e telefonate con Mohamed Lahouaiej Bohulel fino alla mattina dell'attentato, lo scorso 14 luglio. C. C. è l'ultimo dei sette interrogati ormai da più di ventiquattro ore ad essere stato intercettato. La polizia francese l'ha rintracciato in Rue Mollis, non lontano dalla stazione di Nizza, la sera di domenica, ed è possibile che stesse andando in stazione proprio per spostarsi ancora, magari in Italia. Le leggi antiterrorismo francesi consentono di fermare i sospettati fino a 72 ore, anche non continuative, senza obbligo di formalizzare accuse. I sette garde à vue sono stati portati a Parigi per essere sentiti dall'antiterrorismo.
E contemporaneamente sono partite le verifiche in tutta Europa.
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