Nord Corea, escalation di guerra. L'ultimatum di Trump: «Pronti a colpire»

Nord Corea, escalation di guerra. Trump: "Siamo pronti a colpire". Mosca rinforza le difese a Est
Nord Corea, escalation di guerra. Trump: "Siamo pronti a colpire". Mosca rinforza le difese a Est
Venerdì 11 Agosto 2017, 14:33 - Ultimo agg. 22:18
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Il tweet di Donald Trump conferma inequivocabilmente quanto annunciato già dai vertici della Difesa statunitense e avverte: «Le misure militari sono ora state allestite in pieno e pronte a colpire, in caso la Corea del Nord agisse incautamente. Speriamo che Kim Jong Un trovi un'altra strada». Accuse che vengono respinte «Il presidente Trump ci sta portando sull'orlo di una guerra nucleare». Lo ha affermato il regime di Pyongyang con una dichiarazione diffusa dall'agenzia nordcoreana Kcna poco prima dell'ultimo tweet del presidente americano. «Vi spazzeremo via - si legge nel testo diffuso dai media Usa - vi cancelleremo dalla faccia della terra. Il comportamento isterico e imprudente di Trump potrebbe ridurre gli Usa in cenere ogni momento».
 






Già nei giorni scorsi Trump e i suoi collaboratori più stretti avevano avvertito la Corea del Nord: «Ogni minaccia agli Stati Uniti troverà una furia di fuoco che il mondo non ha mai visto. E sto usando parole molto leggere».



Il segretario alla Difesa, il generale Jim Mattis, aveva già annunciato che le forze aeree e navali presenti sulla base di Guam (in passato oggetto di minacce da parte del regime nordcoreano) erano in grado di fronteggiare e vincere ogni attacco da parte della Corea del Nord con l'impiego di missili balistici.



Mattis ha fatto sapere che ogni sistema di attacco e difesa è stato già installato sull'isola. Un avvertimento tra i più concreti possibili all'indirizzo di Kim Jong-Un.



Mattis e Trump stanno anche lavorando alla riorganizzazione delle truppe statunitensi in Afghanistan. Il presidente degli Stati Uniti, in una conferenza stampa tenuta nel resort del New Jersey dove sta passando una breve vacanza, ha dichiarato: «Siamo vicini. Siamo molto vicini. È una grande decisione per me, verrà presa molto presto». Non è chiaro ancora come verranno riorganizzate le truppe, anche alla luce dei possibili scenari nel Pacifico a causa della crisi coreana. Resta da capire come risponderà Kim Jong-Un alle durissime minacce degli Stati Uniti, che ora hanno deciso di sfoderare il pugno di ferro.



La crisi internazionale che vede contrapposti gli Stati Uniti e gli alleati sudcoreani alla Corea del Nord del leader Kim Jong-Un si sta sempre più accentuando, nonostante i tentativi di mediazione della Cina, da sempre vicina al regime nordcoreano. «Tutte le parti dovrebbero fare di più per allentare le tensioni e evitando di prendere iniziative sulla dimostrazione di forza. La situazione è complessa e delicata», ha commentato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang.

C'è però un terzo attore che potrebbe pesare non poco nella situazione attuale: la Russia di Putin, che ha deciso di rinforzare le proprie difese a Est, nei pressi del confine con la Corea del Nord, dopo le minacce di Trump a Kim Jong-Un. Ad annunciarlo è stato il senatore Viktor Ozerov, ex capo della commissione Sicurezza e Difesa a Ria Novosti: «Ciò che accade adesso intorno alla Corea del Nord non può non suscitare preoccupazione e spingerci a prendere misure addizionali per proteggere il nostro territorio: le forze aeree e anti-aeree sono state rafforzate». Secondo Ozerov la misura è anche un deterrente per gli Usa. 



Stando a Ozerov i militari russi stanno monitorando ciò che accade intorno alla Corea del Nord mentre le zone dei possibili lanci dei missili si trovano sotto speciale osservazione.
Tra gli obiettivi delle forze aeree, oltre a garantire la sicurezza del territorio russo in caso di coordinate sbagliate dei missili nordcoreani, perché «è abbastanza alta la probabilità di errore», secondo Ozerov c'è anche quello di deterrenza nei confronti degli Usa. «Le forze anti-aeree e di deterrenza nucleare permettono di far sì che gli americani si astengano da passi più decisi», ha spiegato.

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