Quell'orribile pennacchio di fumo nero visibile da buona parte della Ville Lumière, e il collasso della flèche, la guglia alta 45 metri (e 96 dal suolo), tutta di legno e pesante ben 750 tonnellate, hanno causato una profondissima angoscia. La Cattedrale di Notre-Dame è infatti uno scrigno di tesori; un capolavoro gotico tra i più antichi visitato ogni anno da 12 milioni di turisti; ma anche un pezzetto di cuore e luogo di svariati ricordi per tutti gli abitanti della capitale francese: in quanti sono saliti sulle sue torri di 70 metri, per godere di uno tra i migliori panorami parigini? È sicuramente ancora troppo presto per valutare i danni; ma già quanto è di sicuro accaduto, e quanto ci si può immaginare, li rende davvero esorbitanti. Il tetto era ancora quello originale: edificato fino al 1326; il solo telaio, tutto in quercia, aveva richiesto 1.300 piante: 21 ettari di foresta. Il suo crollo è totale, definitivo, assolutamente irreparabile.
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TESORI
Tutto l'esterno della cattedrale è un capolavoro, e i tre portici della facciata rappresentano un unicum: quello a destra è il più remoto, scolpito nel 1140 per un'altra struttura e completato poco più tardi per questa. Le stesse cerniere dei portali (non si sa se sono state lesionate dal calore) sono originali: conosciamo addirittura il nome del loro fabbro, tale Biscomet. Quanto ne avranno risentito? E all'interno, avrà retto il rosone, del diametro di dieci metri? E, nelle cinque navate (la maggiore è lunga 32 metri e larga 12), i marmi avranno sopportato la temperatura, per ore elevatissima? Le navate custodiscono tesori assoluti: la statua equestre di Filippo il Bello rimonta al 1304; il bronzeo Crocefisso di Napoleone III è su una parete; i pilastri risalgono alla fine del XII secolo.
Le vetrate e i matronei sono mirabili; però, ai livelli più elevati della costruzione: quelli maggiormente colpiti dalle fiamme, che sono iniziate dall'alto. Dal sottotetto, dove si stavano svolgendo dei lavori: purtroppo, accade spesso. Le bifore sono (o erano?) del 1125; altre, tuttavia, sono assai più recenti: perfino degli Anni 60 del secolo scorso. Nelle navate laterali, dipinti seicenteschi, spesso dono degli orafi: quadri importanti, ma artisti non eccelsi. Pare, tuttavia, che arte e reliquie siano state poste in salvo subito: nei momenti iniziali della catastrofe.
EVENTI
L'unica consolazione è davvero quanto mai amara: tutti gli oggetti più preziosi che Notre-Dame conteneva, sono spariti durante la Rivoluzione francese: non s'è salvato nemmeno un metallo prezioso. E' sopravvissuta però la più sfrenata fantasia che si è esplicata negli animali di pietra agli angoli superiori dell'edificio: 54 mostri, di un'incredibile capacità creativa. Terminali di grondaia; ma non primordiali: frutto di un restauro successivo, imposto da Eugène Viollet-le-Duc, gran nome dei restauri di allora, ma oggi abbondantemente superato, e anzi, assai criticato. La Francia possiede altri tesori ecclesiastici del Gotico, perfino precedenti alla cattedrale di Notre-Dame; ma questa è sempre stata uno dei simboli della città sulla Senna. La sua isola, su cui è posta. Quelle fiamme in mondovisione hanno lasciato atterrito mezzo pianeta; da oggi comincia, ormai, la conta dei danni. Sapendo già che molti saranno, certo, senza nessuna possibilità di una redenzione.
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