Disoccupato trova un tesoro di mezzo milione di dollari e lo restituisce: «Ma è solo una scusa per lavorare»

Diventa un rebus la storia del disoccupato argentino che ha restituito mezzo milione di dollari al legittimo proprietario
Diventa un rebus la storia del disoccupato argentino che ha restituito mezzo milione di dollari al legittimo proprietario
di Marta Ferraro
Mercoledì 20 Marzo 2019, 16:32 - Ultimo agg. 21 Marzo, 06:31
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Alcuni giorni fa, in Argentina aveva commosso la storia di un uomo disoccupato residente a Nogoyà che trovando mezzo milione di dollari li aveva restituiti al proprietario. 

Tuttavia, oggi, Il Clarin, afferma che è tutta una messa in scena, aggiungendo che il procuratore Federico Uriburu, ha asserito che «non ci sono nessun uomo d'affari, camion, valigie e dollari restituiti».

Secondo alcuni resoconti dei media, alcuni giorni fa, José Sánchez ha visto un uomo dimenticare una valigetta in una piazza, all'interno della quale ha trovato mezzo milione di dollari. Nonostante fosse senza lavoro, è stato riferito che l'uomo avrebbe deciso di restituire tutti i soldi.

Continuando il racconto, José avrebbe chiamato prima la polizia, ma poi, non ricevendo risposta, ha contattato una radio locale per informarli di ciò che era accaduto e quindi è riuscito a contattare il proprietario. Tornando nella piazza dove aveva preso i soldi aveva trovato l'uomo, che era tornato sul posto dello smarrimento.

Era un uomo d'affari di nome Gustavo che, ringraziandolo per il gesto, gli ha fatto un'offerta per ricompensarlo. Gustavo gli ha offerto, infatti, un milione di pesos circa circa 20mila euro, ma Sánchez li ha rifiutati, chiedendo invece una casa, dato che vive in affitto con la moglie e due figlie di quattro e sei anni.

Nel frattempo, quando si è diffusa la notizia della generosità dell'uomo, José ha ricevuto diverse offerte di lavoro. 

Mentre le autorità continuano ad asserire che dalle telecamere della città non emerge alcun passaggio del racconto della vicenda dell'uomo, questi dal suo profilo social continua a asserire la veridicità della storia. 
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