Obama contro Trump: «Non può fare il presidente, repubblicani smettano di sostenerlo»

Obama contro Trump: «Non può fare il presidente, repubblicani smettano di sostenerlo»
di Anna Guaita
Martedì 2 Agosto 2016, 19:06 - Ultimo agg. 4 Agosto, 08:44
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NEW YORK – Con un passo che non ha precedenti, il presidente Barack Obama ha detto che il candidato repubblicano Donald Trump “non è adatto” a fare i presidente e il partito repubblicano dovrebbe ritirare il suo supporto.
 
Obama aveva già preso posizione contro Trump, citando il suo “temperamento”, ma adesso ha approfondito il suo dissenso, spiegando che Trump non fa solo “una gaffe di quando in quando”, ma si tratta di dichiarazioni quotidiane. In particolare il presidente ha ricordato l’attacco di Trump contro i genitori del militare musulmano caduto in Iraq, ma ha aggiunto che Trump “manca della conoscenza di base a proposito di argomenti critici”, e ha recentemente dimostrato di non conoscere la realtà “in Europa, in Medio Oriente, in Asia”.


Obama ha detto queste frasi durante una conferenza stampa insieme al premier di Singapore, Le Hsian Loong. Un giornalista gli ha chiesto se continuava ad avere dubbi sulla candidatura di Trump e lui ha risposto con estrema chiarezza e freddezza, e non solo ha attaccato Trump stesso, ma ha rivolto un appello al partito repubblicano: “Se ripetutamente, e con la massima forza, dovete dire che quel che lui ha dichiarato è inaccettabile, perché continuate a sostenerlo? Che cosa dice del vostro partito che sia lui il vostro portabandiera?”

Praticamente riconoscendo la rarità di un simile intervento, Obama ha ricordato che nel passato con altri candidati -  i due contro cui ha corso nel 2008 e nel 2012 - ha avuto “differenze di opinioni”, ma non ha mai sospettato che questi non fossero in grado di guidare la Repubblica: “Non ho mai pensato che John McCain o Mitt Romney non potessero fare il mestiere di presidente, che non avessero la conoscenza e il carattere per guidare il Paese”.

Negli ultimi giorni Trump è inciampato varie volte su vari fronti: ha lanciato una polemica con i genitori del capitano musulmano morto eroicamente in Iraq nel 2004, e ha negato di avere personali rapporti finanziari con finanziatori russi, cosa di cui invece si era vantato pubblicamente nel passato. Quanto alla politica estera, in un’intervista tv il miliardario ha perfino dimostrato di non sapere che i russi sono entrati in Ucraina e che la Crimea era stata annessa alla Russia. Ha poi criticato la data dei tre dibattiti con Hillary Clinton, sostenendo che questa ha fatto in modo che combacino con serate di importanti partite di football (i dibattiti sono stati fissati un anno fa, molto prima che venissero fissate le partite).

Proprio ieri poi Trump ha insinuato che le elezioni di novembre siano già “manipolate”. Ed è stata forse quest’ultima dichiarazione, che potrebbe avere un effetto destabilizzante sul Paese, che ha spinto Obama a decidere di fare un passo senza precedenti e rilasciare le polemiche dichiarazioni dal podio.
 
 
 
 
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