Oligarchi russi, chi sono e perché si chiamano così: molti ora portano i loro beni a Dubai

Russia, oligarchi: chi sono gli uomini che si sono arricchiti grazie a Putin
Russia, oligarchi: chi sono gli uomini che si sono arricchiti grazie a Putin
Sabato 5 Marzo 2022, 20:40 - Ultimo agg. 11 Marzo, 19:34
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Sono pochi, ricchissimi e russi. Sono gli oligarchi, i business men miliardari a cui in questi giorni si sta dando la caccia perché sanzionare la Russia vuol dire anche colpire loro e i loro immensi patrimoni. Sono cittadini privati, non sono personalità pubbliche o istituzionali (qualcuno però ha ricoperto cariche), eppure sono diventati una sorta di para Stato: erano in prima linea quando è crollato il sistema sovietico negli anni Novanta e sono state avviate le privatizzazioni. Grazie alle quali hanno accumulato fortune stellari. Tra loro ci sono anche ex colleghi di Putin al KGB. E il loro granaio d'oro è stato possibile solo grazie alla loro vicinanza al potere, a Vladimir Putin. Quella contiguità con lo zar, in un regime autocratico come quello di Putin, equivale perciò ad avere una rilevanza pubblica. Perciò l'Europa nella black list anti russa ci ha messo pure loro. 

Quando si parla di oligarchi si parla di yacht, beni vari e conti bancari custoditi all'estero. Anche in queste ore i patrimoni degli oligarchi stanno traslocando. Dove? A Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Secondo quanto riferiscono fonti dell'intelligence ucraina a 'Ucrainska pravda', infatti, rappresentanti delle elite russe e oligarchi della cerchia ristretta del presidente russo, Vladimir Putin avrebbero iniziato, dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, a portare i propri beni, tra cui anche i quadri preziosi, negli Emirati Arabi Uniti. Il 28 febbraio scorso, riferiscono queste fonti a 'Ucrainska pravda', a Dubai sarebbe arrivato un aereo da Nizza, un Bombardier Global 5000, che sarebbe stato usato dai fratelli Rotenberg. Il 26 febbraio, invece, un areo Bombardier Global 5000 dell'oligarca russo Yuri Trutnev avrebbe fatto il volo Mosca- Dubai-Mosca. Sempre secondo il quotidiano ucraino il Boeing 787-8 Dreamliner di Roman Abramovich avrebbe già volato a Dubai due volte durante la guerra. Per la prima volta il 28 febbraio. Il 4 marzo, è tornato a Mosca ed è tornato a Dubai lo stesso giorno. Il 24 febbraio, invece, riferisce sempre il giornale, l'aereo Bombardier Global 7500 dell'oligarca russo Sergey Chemezov sarebbe arrivato a Dubai.

L'aereo è decollato da Mosca, si sarebbe fermato a Tel Aviv, prima di andare negli Emirati. L'aereo sarebbe tornato a Mosca solo il 3 marzo.

Tante ricchezze in mano a pochi

Il termine “oligarchia” ha un'etimologia greca: indica un sistema di governo in cui il potere è in mano a pochi. Pochi e ricchi. Era un sistema avversato nell'antica Grecia, fin dai tempi di Platone e Aristotele, perché non era una "democrazia" che presuppone una partecipazione alla vita pubblica più allargata ma era un sistema verticistico in cui le decisioni erano appunto prese da pochi uomini facoltosi. 

Chi sono gli oligarchi russi? La loro principale caratteristica è l'essere ricchi. C'è Aleksei Mordashov, 56 anni, accreditato da Forbes nel 2021 come l'uomo più ricco di Russia - con un patrimonio stimato a oltre 29 miliardi di dollari, il quadruplo di Silvio Berlusconi e 13 volte John Elkann per avere qualche termine di paragone. 

C'è Aleksei Alekstandrovic. Nato in una famiglia operaia della regione di Vologda ed emerso dal nulla come altri nel far west delle privatizzazioni degli anni '90 fino a farsi padrone dei ciclopici impianti siderurgici targati ora Severstal, nel Grande Nord, Alekstandrovic è oggi un modello di businessman globalizzato. Uno dei re dell'acciaio a livello planetario, ma non solo. È di casa nella City; ha rilevato in Germania in piena pandemia quasi il 35% del colosso turistico internazionale Tui divenendone il maggior azionista (ora si è dovuto dimettere dal cda e le sue quote, con un valore di mercato di poco inferiore agli 1,2 miliardi di euro, sono state congelate.); possiede giacimenti d'oro; fa affari in India e Cina; viaggia su un jet privato Bombardier Global 6000 tracciato di recente in volo fra Londra e Pechino e poi fra le Seychelles e Mosca. E naturalmente ha il suo bel panfilo da favola, il Nord, 144 metri di lunghezza, mandato secondo il Guardian a svernare fuori tiro nell'Oceano Indiano. In Italia ha una villa in Sardegna e una quindicina di anni orsono fu protagonista dell'acquisizione delle storiche acciaierie bresciane del Gruppo Lucchini, alla fine liquidato.  

C'è il magnate uzbeko-moscovita Aliser Usmanov, il banchiere benefattore della comunità ebraica Mikhail Fridman o l'ex vicepremier Igor Shuvalov. E come il patron del Chelsea, Roman Abramovich, in apparenza deciso ormai, volente o nolente, a mollare definitivamente l'isola e a vendere tutto ciò che ha accumulato qui: anche se non gli sarà facile incassare i 3,3 miliardi di sterline che, a dar retta ai tabloid, ha fissato come prezzo-base della sola squadra di calcio.

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