Omicron, la Gran Bretagna saluta Green pass, mascherine e smart working: così Johnson prepara la convivenza col virus

Gran Bretagna, stop alle restrizioni: via Green pass, mascherine e smart working. Johnson prepara la convivenza col virus
Gran Bretagna, stop alle restrizioni: via Green pass, mascherine e smart working. Johnson prepara la convivenza col virus
Mercoledì 19 Gennaio 2022, 14:04 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 08:37
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Via smart working, Green pass e l'obbligo di mascherina ovunque. La Gran Bretagna si prepara a ricominciare la vita, che sarà di convivenza con il virus. E come annunciato nelle scorse ore dall'Oms potrebbe essere il primo Paese dove il Covid diventerà endemico. È stato Boris Johnson ad annunciare alla Camera dei Comuni, dopo il Question Time, lo stop alle restrizioni, formalizzando da domani la decisione di revocare la raccomandazione del lavoro da casa, il mini Green Pass vaccinale britannico e l'obbligo di mascherine ovunque fra le misure del "piano B" adottato contro Omicron. Johnson ha citato un calo di contagi grazie al record di terze dosi booster dei vaccini, spiegando che il picco è alle spalle. Ma la mossa appare anche un modo per accattivarsi la pancia del gruppo Tory da parte del premier, minacciato da un voto di sfiducia interno al partito sulla sua leadership in seguito allo scandalo Partygate.

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Johnson: emergenza Covid entra in fase endemica

Johnson ha evocato «il ritorno al piano A», sostenendo che l'emergenza Covid sta «entrando in una fase endemica» nel Regno Unito dopo oltre un anno e mezzo di pandemia e richiamandosi alla valutazione di consulenti scientifici secondo cui il Paese appare aver superato «il picco» dei contagi Omicron a livello nazionale. La revoca delle restrizione arriva prima della scadenza fissata del 26 gennaio, e ha indotto il leader dell'opposizione laburista Keir Starmer a chiedere al premier a rendere pubblici il parere scientifico evocato a sostegno dell'accelerazione, per sgomberare il campo dal sospetto che si tratti di una manovra mirante a «salvare» la poltrona del premier prima che «a garantire la sicurezza» dei cittadini britannici.

Ma il capo del governo ha rivendicato questa decisione come frutto delle politiche del suo gabinetto, che - pur «non senza errori», condivisi a suo dire con chiunque nel mondo abbia dovuto affrontare la più grave emergenza sanitaria globale da decenni - ha difeso complessivamente come «giuste» sulle questioni fondamentali della pandemia.

Al riguardo, Johnson ha insistito sul livello record «in Europa» fatto registrare dal Regno nella somministrazione delle terze dosi booster del vaccino, offerte già a oltre il 60% degli over 12 e a «oltre il 90%» degli ultrasessantenni. Ma anche sulla scelta d'imporre un livello limitato di restrizioni contro la variante Omicron, rispetto «ad altri Paesi europei», cosa che nelle sue parole ha consentito all'isola di tornare sopra i livelli di Pil pre Covid, di far segnare il tasso di crescita economica «più alto del G7» in questi mesi e di risalire a massimi storici dei tassi occupazionali, in particolare «dell'occupazione giovanile». Nello stesso tempo BoJo ha avvertito che serve ancora «cautela», che le regole su isolamento e test rimarranno per ora in vigore in Inghilterra, non senza riconoscere «la pressione» che tuttora gli ospedali devono sopportare. Notando tuttavia «una stabilizzazione dei ricoveri» negli ultimi giorni, un loro calo a Londra e una diminuzione generalizzata delle ammissioni nelle terapie intensive.

 

Bassetti: tra pochi giorni Italia come Gran Bretagna

«Nel Regno Unito vedono una luce forte in fondo al tunnel e non uno spiraglio - ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, commentando l'evoluzione della pandemia anche in Italia -. I dati delle ospedalizzazioni e dei pazienti intubati per Covid sono con il segno meno da diversi giorni. C'è poi un calo dei contagi, una riduzione della circolazione del virus e anche della gravità della malattia che ci aspettavamo con Omicron, e lo vedremo prestissimo anche in Italia. Già siamo arrivati al picco, la prova sono i ricoveri in terapia intensiva che sono stabili da una settimana».

Gran Bretagna, la luce in fondo al tunnel

Il progressivo rallentamento nella curva del Covid nel Regno Unito, che in Europa ha anticipato tutte le ondate del virus, autorizza a intravedere una «luce in fondo al tunnel». La stima arriva dall'Oms, in un trend che sembra essere confermato anche in America, con il picco dei contagi vicino a New York ed in altri Stati. Allo stesso tempo l'organismo Onu predica cautela nell'abbandonare le restrizioni, come si appresta a fare Londra. Avvertendo che la pandemia «è tutt'altro che finita» e porterà «probabilmente altre varianti» dall'impatto sconosciuto.

 

Oltremanica, nell'ultima settimana c'è stato un calo di quasi il 42% dei contagi, dopo un mese di crescita esponenziale alimentata da Omicron. I casi quotidiani si sono stabilizzati sotto i 100mila e c'è una lieve ma graduale discesa anche dei ricoveri. Secondo gli esperti ci sono le condizioni perché il Paese sia il primo del continente a uscire dalla pandemia, dopo essere stato il primo a venirne travolto ed a subire le successive ondate (ma anche a partire con le vaccinazioni). Così, proprio «guardando le cose dal punto di vista del Regno Unito, sembra ci sia luce in fondo al tunnel», ha rilevato l'emissario speciale dell'Oms per il Covid David Nabarro, sottolineando che gli ultimi dati britannici «ci offrono basi per sperare». Ma non per cantare vittoria, ha avvertito il funzionario, evocando un percorso «ancora accidentato per arrivare alla fine» vera e propria della pandemia. Il numero uno dell'Oms, in seguito, è stato ancora più categorico. Il virus circola ancora «troppo intensamente» e la probabilità che si evolva in nuove varianti è alta, ha rilevato Tedros Adhanom. Giudicando «fuorviante la narrativa secondo cui Omicron sia lieve», perché anche se «in media è meno grave», sta provocando «ricoveri e decessi e anche i casi meno gravi stanno inondando le strutture sanitarie». 

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