Onu, allarme meteo: «Ogni giorno 40 morti per eventi estremi che negli ultimi 50 anni sono aumentati 5 volte»

Onu, allarme meteo: «Ogni giorno 40 morti per eventi estremi che negli ultimi 50 anni sono aumentati 5 volte»
Mercoledì 1 Settembre 2021, 17:40 - Ultimo agg. 18:44
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Quaranta morti ogni giorno nel mondo per colpa di eventi meteo estremi che, negli ultimi 50 anni, sono aumentati di 5 volte, ed è destinato a crescere ancora nei prossimi anni. La causa di questo aumento di cicloni ed alluvioni è il riscaldamento globale.

A denunciarlo è stata oggi l'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), organismo dell'Onu. E nello stesso giorno, un'altra ricerca lancia l'allarme sul clima per Venezia: a fine secolo, il livello del mare in città potrebbe salire fino a 1,2 metri in più. «Il numero di manifestazioni estreme di clima, meteorologia e acqua sta crescendo, e questi fenomeni diventano sempre più frequenti, come conseguenza del cambiamento climatico», ha dichiarato da Ginevra il segretario dell'Omm, Petteri Taalas. Negli ultimi 50 anni si sono registrati 11.000 eventi estremi: il loro numero nel 2019 è stato 5 volte quello del 1970. E continuerà a crescere in futuro, prevedono i meteorologi dell'Omm, se non si ferma il riscaldamento globale, dovuto ai gas serra emessi dalle attività umane. In 50 anni, cicloni e alluvioni hanno provocato 2 milioni di vittime in tutto il mondo, e causato 3.640 miliardi di dollari di perdite. Dal 1970, in media 115 persone sono morte ogni giorno per disastri naturali legati al clima.

Cinquant'anni fa erano 170 al giorno: oggi le vittime sono calate a 40 al giorno, grazie al progresso nei dispositivi di soccorso.

Ma sono sempre troppe. Oltre il 90% dei morti, scrive l'agenzia dell'Onu, appartiene a Paesi in via di sviluppo. Dei due milioni di morti in 50 anni, 650.000 sono dovuti a siccità e 577.000 a tempeste e uragani, 59.000 ad alluvioni e 56.000 a temperature estreme, calde o fredde. Sempre oggi, una ricerca delle Università del Salento e di Cà Foscari prevede che il livello del mare è destinato ad aumentare a Venezia, per via dell'impatto crescente delle emissioni climalteranti. Le stime a lungo termine sono incerte, ma il possibile aumento previsto oscilla fra 17 e 120 centimetri entro il 2100.

Alla Mostra del Cinema di Venezia, che si apre oggi, il WW ha ottenuto di proiettare sul maxischermo del red carpet, per tutta la durata della rassegna, un cortometraggio di Gabriele Muccino sulla crisi climatica, con la voce di Stefano Accorsi, prodotto da EDI Effetti Digitali Italiani. Il corto presenta una famiglia di orsi polari nel suo ambiente, e solo alla fine rivela che sono fatti al computer: «Se continueremo a ignorare i cambiamenti climatici - è il messaggio - alle future generazioni rimarrà una sola possibilità per vedere un orso polare: un'animazione 3D come questa»

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