Palestina, il Covid non ferma le tradizioni del Ramadan

Palestina, il Covid non ferma le tradizioni del Ramadan
di Ahmad Abo Moh
Giovedì 6 Maggio 2021, 19:59 - Ultimo agg. 22:00
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Ramadan, il mese più sacro del calendario islamico, caratterizzato da digiuno, preghiera, introspezione, è arrivato per tutto il mondo Musulmano e lo abbiamo accolto anche in Palestina.

Nonostante tutti i disagi che ruotano attorno al cittadino palestinese, l'atmosfera del Ramadan è ancora presente per le strade palestinesi. Si respira aria di festa e, in un certo senso, di trepidazione che è difficile da raccontare a parole, ma ci voglio comunque provare.

Una delle usanze più belle è la vendita di lanterne di varie dimensioni e forme. In Palestina si trovano dappertutto, e stanno a simboleggiare lo splendore del mese Benedetto, la gioia del periodo, la vicinanza a Dio. 

Poi c’è suhoor, quando le persone vengono svegliate prima dell’alba da canti e musica gioiosa per pregare e consumare l’ultimo pasto prima dell’inizio del digiuno. Di solito la gente mangia alimenti tipo formaggio, latte, uova, marmellata, halawa, fagioli, tè o frutta, e ogni mattina tutti cominciano la loro giornata con questa bellissima atmosfera nel cuore. 

Tra i dolci più famosi che vengono preparati per il mese sacro di Ramadan ci sono i Qatayef, dal profumo inebriante e dal sapore molto zuccherino, perfetto per chi ha appena concluso un lungo digiuno. Costano circa 2 dollari al kg e sono semplicemente sublimi.  

Per quanto riguarda il cibo tipico di Ramadan, una delle usanze dei palestinesi  è di interrompere il digiuno il primo giorno del mese con una pietanza verde, la malva.

Questa usanza è basata sulla convinzione che iniziare il mese con il verde, colore simbolo di fertilità e benessere, sia buon auspicio per un anno altrettanto felice. 

I menù per gli Iftar sono comunque estremamente ricchi e saporiti, e includono delizie come lo sformato di melanzane, i Kubbeh, la Kafta, Hummous cremoso, fagioli, falafel.  Ravanelli o lattuga invece vengono mangiati dopo la cena, come mezzo rimuovere i sali in eccesso e pulire lo stomaco dalle impurità

La Palestina si distingue anche per i suoi datteri, specialmente quelli prodotti a Gerico in Cisgiordania, e questi frutti dolcissimi sono anch’essi un elemento base sulla tavola del suhur e della colazione. 

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Durante il mese di Ramadan, si respira un’aria colma di fede. Tra le preghiere comuni c’è Tarawih, che è una Sunnah sull'autorità del Profeta Muhammad, mentre negli ultimi dieci giorni del Ramadan molti pregano Tahajjud prima dell'alba. Le 30 notti del mese sono caratterizzate da suppliche, letture, distribuzione di datteri e tè ai fedeli e terminano con la preghiera Witr, una vera e propria chiamata a Dio. 

Ramadan 2021 è arrivato mentre abbiamo una situazione economica devastante a tutti gli effetti. Il coronavirus e la pandemia hanno bloccato tutti gli spostamenti, chiuso molti progetti e con essi la fonte  di sostentamento dei cittadini. Si può dire che i palestinesi siano schiacciati tra il martello dell'assedio e l'incudine del virus. 

A Gaza si sta osservando una nuova ondata di contagi, e sono state previste misure preventive da parte delle agenzie governative per limitare la diffusione dell'epidemia, tra le quali il divieto di circolazione dei veicoli dopo la preghiera del Maghrib, un coprifuoco totale dopo la preghiera della sera fino al mattino successivo, e una chiusura completa nel fine settimana (venerdì e sabato ). Da una parte tali misure sono state imposte nel tentativo di ridurre la diffusione del virus, ma dall’altra questo ha influenzato negativamente l’economia locale, in particolare sul settore del turismo, come ad esempio i ristoranti che, specialmente a a Ramadan, sono di solito estremamente frequentati. 

Le associazioni di beneficenza dal canto loro cercano stanno cercando di fornire denaro e assistenza alle famiglie povere e bisognose mentre, a livello di aiuti internazionali, il Qatar ha iniziato a distribuire 100 dollari a 100.000 famiglie prive di reddito. 

Se poi osserviamo la situazione epidemiologica della Striscia di Gaza, stiamo registrando più di 1500 contagi al giorno e una media di 8-10 morti al giorno. La situazione è estremamente pericolosa alla luce del sovraffollamento della popolazione, della mancanza di misure preventive e delle logistiche necessarie per affrontare la pandemia, il che potrebbe portarci ad un disastro sanitario. 

In Palestina si stanno avvicinando anche le elezioni e le commissioni elettorali hanno terminato di annunciare i nomi delle varie liste, anche se alcune di esse hanno già iniziato a presentarsi attraverso le piattaforme social. La campagna elettorale vera e propria inizierà dopo il 30 Aprile, come prescrive la legge.

Alla luce dei recenti accordi tra Gaza e Farah e delle dimissioni del leader di Fatah, il dottor Nasser Al-Kidwa, l’attesa per queste votazioni e ancora più colma di aspettativa. Speriamo che il Ramadan ci porti fortuna.

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