Accarezza un gatto randagio, blogger 24enne resta paralizzata

Accarezza un gatto randagio, blogger 24enne resta paralizzata
di Alix Amer
Giovedì 24 Gennaio 2019, 16:25 - Ultimo agg. 19:03
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Una blogger è rimasta paralizzata dai fianchi in giù dopo aver contratto un’infezione batterica da un gatto randagio durante una vacanza in Portogallo. È la storia incredibile di Gemma Birch, 24 anni, di Southport, nel Merseyside (Inghilterra). La giovane si era affezionata all’animale randagio, chiamato Catarina, durante un soggiorno nel villaggio turistico di Albufeira, una città costiera dell’Algarve, quattro anni fa. A sua insaputa però, il gattino aveva un’infezione potenzialmente mortale che alla fine l’ha lasciata su una sedia a rotelle per molti mesi. Gemma ha raccontato la sua storia solo oggi: «Durante la vacanza ho iniziato a vomitare e sul volo di ritorno sono svenuta». Una volta atterrata è stata portata di corsa all’ospedale di Southport, dove i medici le hanno scoperto un batterio denominato campylobacter (solitamente riscontrato nel pollo crudo). La ragazza dimessa dall’ospedale una settimana dopo, è stata ricoverata nuovamente quando una notte iniziò a sentire intorpidimento alle gambe. Dopo altre ricerche i medici gli hanno diagnosticato la sindrome di Guillain-Barré, chiamata a volte paralisi di Landry o sindrome di Guillain-Barré-Strohl, è una radicolo-polinevrite acuta che si manifesta con paralisi progressiva agli arti.
 

 

Gemma ha raccontato di aver passato un anno e mezzo in un centro di riabilitazione e di essere tornata alla normalità dopo altri 14 mesi. «Ho dovuto affidarmi alle infermiere per andare in bagno e lavarmi, ho perso il controllo del mio intestino e della vescica e non potevo usare le braccia o le mani perché erano così deboli». Ed è convinta che quel gattino incontrato in Portogallo possa aver raccolto l’infezione dopo aver frugato nei bidoni della spazzatura. Il suo calvario l’ha lasciata troppo spaventata per tornare nuovamente ad accarezzare randagi, «ma non smetterò di amarli». Ora racconta la sua storia per far si «che le persone possano apprezzare la vita e la salute». «Spero che la mia storia ispiri la gente ad apprezzare tutto ciò che hanno».

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