Parigi, rapinavano orologi di lusso: presa banda di napoletani

Parigi, rapinavano orologi di lusso: presa banda di napoletani
Mercoledì 3 Novembre 2021, 20:35 - Ultimo agg. 5 Novembre, 09:19
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Una banda organizzata di ladri di origine italiana è stata fermata a Parigi dopo aver 'alleggerito' un turista tedesco di un suo costoso orologio stimato a circa 200.000 euro.

Secondo fonti di polizia citate dalla France Presse, il fermo dei malviventi - che agivano in scooter - è scattato la settimana scorsa. Il colpo risale invece al 6 ottobre, quando i tre individui, originari di Napoli, identificano un turista tedesco al volante di un'auto e quel prezioso orologio al polso. L'operazione si svolge nel quartiere degli Champs-Elysées, tra le zone più chic di Parigi, non lontano dall'Arco di Trionfo.

Due uomini in sella ad un motorino si avvicinano, chiudendo il retrovisore dell'auto, mentre una terza persona, sempre a bordo di uno scooter, interviene a sorpresa strappando l'orologio dal polso del conducente proprio mentre quest'ultimo metteva il braccio fuori dal finestrino, intento a riaprire il retrovisore.

Un modus operandi ben noto alle 'squadre napoletanè, secondo quanto affermato da fonti della polizia francese.

La stessa banda è accusata di aver realizzato un furto simile a settembre a Neuilly-sur-Seine, il comune più ricco di Francia, alle porte di Parigi, sottraendo un altro orologio da 15.000 euro. Gli inquirenti parigini sono riusciti ad identificare e geolocalizzare i due scooter con cui la banda passava all'azione grazie ai sistemi di videosorveglianza e tracciando i cellulari. Il 26 ottobre hanno così lanciato un «dispositivo di sorveglianza» ed assistito, in diretta, ad un ennesimo tentativo di furto, sempre con la stessa dinamica del retrovisore.

I tre italiani, di un'età compresa tra i 35 e i 45 anni, sono stati fermati mentre raggiungevano la Gare de Lyon, una delle principali stazioni di Parigi da cui partono i treni per l'Italia, da dove volevano darsi la fuga. Fermata anche la conduttrice del veicolo. Tutti sono in detenzione provvisoria, in attesa di giudizio. 

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