«Patrick Zaki sta peggio ogni giorno che passa, noi dobbiamo essere la sua voce». Lo ha dichiarato Mohamed Hazem Abbas, amico fraterno dello studente egiziano dell'Università di Bologna.
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«Sono passati quasi due anni da quando Patrick è stato rapito e imprigionato. È in carcere solo perché è un attivista politico e per i diritti umani. Le sue condizioni fisiche e mentali peggiorano ogni giorno di più. Oggi sappiamo che è stato spostato dalla prigione del Cairo a quella di Al Mansura, in preparazione del processo di martedì», ha spiegato l'amico di Patrick Zaki, membro della Campagna della Libertà per Patrick (lanciata oggi alla fiera della piccola e media editoria 'Più libri più liberi').
Mohamed Hazem Abbas ha anche spiegato: «Abbiamo anche saputo che è stato aggredito e brutalmente picchiato dalla polizia.
L'amico di Patrick Zaki ha poi aggiunto: «Rinnoviamo le nostre domande per l'immediato rilascio di Patrick e la caduta di tutte le accuse verso di lui e invitiamo tutti a partecipare alla protesta di domani, 6 dicembre, ai Giardini Margherita a Bologna. Non ti abbiamo mai dimenticato e non ti dimenticheremo mai».
Sul caso è intervenuta anche Marise Zaki, sorella dell'attivista egiziano in carcere ormai da quasi tre anni: «Quella del pestaggio è un'informazione non corretta, che potrebbe essere dovuta ad un malinteso. Non credo che sia stato picchiato durante il trasferimento dalla prigione di Tora a quella di Mansura, ma che quel pestaggio sia avvenuto diverso tempo fa».