Patrick Zaki, l'amico: «Ogni giorno che passa sta peggio». La sorella: «Picchiato in carcere mesi fa»

Patrick Zaki, l'amico: «Ogni giorno che passa sta peggio». La sorella: «Picchiato in carcere mesi fa»
Patrick Zaki, l'amico: «Ogni giorno che passa sta peggio». La sorella: «Picchiato in carcere mesi fa»
Domenica 5 Dicembre 2021, 21:44 - Ultimo agg. 7 Dicembre, 13:11
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«Patrick Zaki sta peggio ogni giorno che passa, noi dobbiamo essere la sua voce». Lo ha dichiarato Mohamed Hazem Abbas, amico fraterno dello studente egiziano dell'Università di Bologna.

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«Sono passati quasi due anni da quando Patrick è stato rapito e imprigionato. È in carcere solo perché è un attivista politico e per i diritti umani. Le sue condizioni fisiche e mentali peggiorano ogni giorno di più. Oggi sappiamo che è stato spostato dalla prigione del Cairo a quella di Al Mansura, in preparazione del processo di martedì», ha spiegato l'amico di Patrick Zaki, membro della Campagna della Libertà per Patrick (lanciata oggi alla fiera della piccola e media editoria 'Più libri più liberi').

Mohamed Hazem Abbas ha anche spiegato: «Abbiamo anche saputo che è stato aggredito e brutalmente picchiato dalla polizia.

Siamo fiduciosi che la pressione internazionale, se fatta in modo giusto, sia la chiave per il suo rilascio dalla prigione. Molti dei diritti che abbiamo qui in Europa sono dati per scontati. Chiediamo a tutti di essere la voce di Patrick e dei 60mila prigionieri politici in Egitto. Non dimentichiamo l'eroismo di questi combattenti».

L'amico di Patrick Zaki ha poi aggiunto: «Rinnoviamo le nostre domande per l'immediato rilascio di Patrick e la caduta di tutte le accuse verso di lui e invitiamo tutti a partecipare alla protesta di domani, 6 dicembre, ai Giardini Margherita a Bologna. Non ti abbiamo mai dimenticato e non ti dimenticheremo mai».

Sul caso è intervenuta anche Marise Zaki, sorella dell'attivista egiziano in carcere ormai da quasi tre anni: «Quella del pestaggio è un'informazione non corretta, che potrebbe essere dovuta ad un malinteso. Non credo che sia stato picchiato durante il trasferimento dalla prigione di Tora a quella di Mansura, ma che quel pestaggio sia avvenuto diverso tempo fa».

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