Piccoli Putin crescono: così la propaganda russa colpisce (e influenza) la generazione Z

Piccoli Putin crescono: così la propaganda russa colpisce (e influenza) la generazione Z
Piccoli Putin crescono: così la propaganda russa colpisce (e influenza) la generazione Z
di Mario Landi
Giovedì 21 Aprile 2022, 11:05 - Ultimo agg. 12:16
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In Ucraina la guerra non sta andando esattamente come Putin aveva immaginato a inizio febbraio, quando è cominciata l'invasione. Ma sul fronte interno invece le cose procedono diversamente: il Cremlino sta accelerando i propri sforzi per indottrinare i giovani russi e consolidare il consenso pro-guerra nella nuova generazione. In tutto il Paese circolano già video e immagini di giovani russi che mostrano il proprio sostegno a quella che Mosca continua a chiamare «operazione militare speciale» e non «guerra». Bambini e adolescenti che mostrano il simbolo della Z. E proprio loro, della generazione Z (i nati tra 1995 e il 2010) ne sembrano affascinati. 

E questa enfasi sulla gioventù non è casuale. Il Cremlino è preoccupato dal fatto che i ragazzi, più esperti di internet e più capaci di collegarsi - virtualmente ed empaticamente - con il resto del mondo, possano accedere a informazioni censurate in Russia. Così come è più probabile che la nuova generazione abbia opinioni favorevoli sull'Europa e sugli Stati Uniti rispetto ai russi più anziani che continuano a ottenere la maggior parte delle loro informazioni dalle reti di propaganda di Putin.

La Z è come la croce nazista o la falce e martello, multe di 900 euro in Lituania per chi usa questi simboli

L'importanza della nuova generazione

Questa attenzione è facile da capire, soprattutto considerando l'importanza di studenti e adolescenti durante l'ondata di proteste avvenuta durante le prime settimane dell'invasione. Tuttavia, da allora queste proteste si sono placate complici anche le tattiche intimidatorie del governo. Il Cremlino ha convinto gran parte dei russi che la guerra è in realtà una lotta esistenziale tra la Russia e l'Occidente. 

L'inquadratura polarizzante della guerra da parte del Cremlino tra «loro e noi» è stata amplificata dallo stesso Putin, che ha chiesto una «autopulizia della società» da «feccia e traditori». E chi si trova dalla parte sbagliata rischia o riceve ripercussioni: ultimamente la porta di una giovane giornalista investigativa di Mosca è stata presa di mira con dei graffiti che la chiamavano «traditrice». Una giovane attivista che è diventata virale per aver letto la costituzione russa alla polizia in tenuta antisommossa durante le proteste nel 2019 ha trovato di recente graffiti sulla sua porta con la scritta «Non svendere la tua patria». In entrambi i casi, le minacce erano accompagnate da una «Z».

Ma ci sono anche giovani russi (circa 200.000 persone secondo le stime) che non ci stanno e che di fronte al rischio crescente di violenze politiche (oltre che le prospettive economiche post sanzioni) hanno deciso di scappare verso Turchia, Asia centrale o Caucaso. 

L'educazione patriottica ai giovani

Dopo aver messo a tacere gran parte dei giovani oppositori alla guerra, il Cremlino sta intensificando la sua campagna per dare ai bambini russi una «educazione patriottica» progettata per assicurarsi la loro lealtà e plasmare la loro futura visione ideologica. A Murmansk, alle scuole è stato chiesto di includere nuovi materiali che descrivono il «genocidio contro i russi» dell'Ucraina e il presunto «percorso anti-russo» del Paese. Quei materiali didattici sostengono che l'Ucraina è un paese amico dei nazisti controllato dall'Occidente. Alla fine di marzo, gli asili e le scuole russe hanno iniziato a condividere post che mostravano i loro studenti che lavoravano a sostegno della «operazione militare speciale» del Paese in Ucraina. I bambini sono stati costretti a disegnare simboli militari, la bandiera russa e l'ormai onnipresente "Z". In una scuola di Kaliningrad, i bambini hanno imparato una nuova canzone patriottica che ridisegna i confini della Russia e recita: "Da Donetsk al Cremlino, da Lugansk al Cremlino, dall'Alaska al Cremlino, questa è la mia patria».

 

L'impatto delle classi politiche

Processi simili sono in corso anche al di fuori del sistema educativo russo. Ad esempio, il Comitato Giovani di Murmansk ha fatto notizia mobilitando i giovani per manifestazioni e video di propaganda. Poi c'è l'esercito giovanile russo, un'organizzazione fondata nel 2015 dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu per addestrare il futuro personale militare. Nelle ultime settimane, fonti dell'intelligence ucraina hanno accusato la Russia di prepararsi a arruolare bambini minorenni dal movimento per aiutare a ricostituire le crescenti perdite nella guerra in corso. I critici temono che le manifestazioni pubbliche del militarismo favorevole alla guerra possano aiutare a radicalizzare una nuova generazione di russi e portare al tipo di fanatismo testimoniato durante i giorni più bui dell'era sovietica, che vide campagne che incoraggiavano i bambini a denunciare i propri genitori. E sembra che ci siano già i segnali. Quando un'insegnante russa ha recentemente detto agli studenti di ritenere che l'invasione dell'Ucraina fosse un «errore», uno studente ha registrato segretamente la converesazione e l'ha consegnata alle autorità. L'insegnante ha ricevuto una multa di 30mila rubli e perso il lavoro. 

La data del 9 maggio

Il prossimo grande appuntamento da tenere d'occhio è il 9 maggio, quando il Cremlino si prepara per le celebrazioni annuali del Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale. Dati gli sforzi della Russia per inquadrare l'invasione dell'Ucraina come una continuazione dell'eroica lotta contro il fascismo, è probabile che questa festa nazionale sia il più grande evento a favore della guerra dallo scoppio delle ostilità alla fine di febbraio. Le autorità cercheranno di coinvolgere quanti più giovani russi possibile e mireranno a sfruttare la forte attrazione emotiva della vittoria su Hitler per legittimare l'attuale sforzo bellico in Ucraina.

Sebbene sia difficile valutare esattamente quanto siano stati efficaci gli sforzi del Cremlino nel promuovere il sentimento pro-guerra tra i giovani russi, un sondaggio del 31 marzo del principale sondaggista indipendente russo, il Levada Center, ha rilevato che il 71% dei giovani tra i 18 ei 24 anni ha sostenuto la guerra, appena il 10% al di sotto della media nazionale per tutte le fasce d'età. Esiste quindi il pericolo reale che l'ondata di fanatismo scatenata dall'invasione dell'Ucraina crei una nuova generazione di giovani russi radicalizzati che si legheranno con entusiasmo al militarismo e al nazionalismo estremo promosso dal Cremlino. 

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