Usa, Hillary Clinton vince anche a Washington: la nomination è sua, ma Sanders lotta ancora

Usa, Hillary Clinton vince anche a Washington: la nomination è sua, ma Sanders lotta ancora
Mercoledì 15 Giugno 2016, 12:23 - Ultimo agg. 16 Giugno, 11:52
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Hillary Clinton ha vinto le primarie democratiche della capitale, con cui si chiude la stagione che precede le convention dei due partiti prima della campagna elettorale di novembre per la Casa Bianca. Lo affermano le proiezioni di vari media Usa. Con un terzo dei voti scrutinati, l'ex first lady è all'80% delle preferenze ma la maggioranza dei delegati per nomination l'aveva già conquistata nella precedente tornata di consultazioni. In serata è previsto a Washington l'incontro con il suo rivale Bernie Sanders.
 

 


Hillary Clinton ha trionfato nelle primarie del District of Columbia, sede dell' establishment, con il 78,7% dei voti, contro il 21,1% dello sfidante Bernie Sanders. La consultazione chiude una delle primarie più lunghe della storia americana, una settimana dopo che l'ex segretario di stato ha conquistato la maggioranza necessaria (2383) per la nomination. Hillary ottiene a Washington Dc almeno 14 dei 20 delegati in palio, portando - secondo l'Ap - a 2.217 il suo bottino di delegati vincolati (ma sono 2798 con i superdelegati, ossia esponenti del partito). Il senatore del Vermont si ferma a 1.830 (1.879 con i superdelegati). Non è ancora chiaro se la fine delle primarie segni anche la fine del duello tra i due, che si incontrano stasera nella capitale: anche oggi Sanders ha ripetuto che è necessario cambiare il partito democratico e che intende lottare sino alla convention di Filadelfia.

I sondaggi. Intanto balzo in avanti nei sondaggi di Hillary Clinton che, dopo settimane di virtuale parità, torna ad avere un vantaggio a due cifre, 12 punti, su Donald Trump. Secondo l'ultimo sondaggio di Bloomberg Politics, il 49% degli elettori americani ha intenzione di votare per lei a novembre contro il 37% che intende votare Trump. Segue poi il candidato libertarian, Gary Johnson, che ha il 9% e che da più parti viene indicato come la possibile scelta dei conservatori che non vorranno votare per Trump. Infatti il sondaggio mostra che Clinton è avvantaggiata soprattutto dal fatto che gli elettori provano nei confronti di Trump un'avversione, sempre elevata, che provano verso di lei. Il 55% infatti ha detto che non voterebbe mai per Trump, contro il 43% non potrebbe mai sostenere Clinton. Ma dal rilevamento arriva un'indicazione del fatto che il dibattito avviato negli Stati Uniti dopo la strage di Orlando potrebbe avvantaggiare Trump: il 45% degli elettori ha fiducia infatti nella risposta che lui potrebbe dare, da presidente, ad attacchi del genere, contro il 41% che ha fiducia in Clinton.

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