Principe Carlo, si dimette il capo valletto: «Soldi in cambio di onoreficenze al principe saudita», è bufera

Principe Carlo, si dimette il capo valletto: «Soldi in cambio di onoreficenze al principe saudita», è bufera
di Chiara Bruschi
Lunedì 6 Settembre 2021, 07:30 - Ultimo agg. 16:38
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Michael Fawcett è l'uomo che, scrive il Times, era noto per essere colui che spremeva il tubetto del dentifricio cosicché l'erede al trono potesse lavarsi i denti. E il principe Carlo, seppure non in questi termini, ha più volte sottolineato l'importanza del dipendente che da semplice cameriere è diventato prima il valletto personale e poi l'uomo di cui «non poteva fare a meno». Da ieri però il primogenito della regina dovrà trovare una soluzione: Fawcett ha presentato le sue dimissioni - temporanee fino alla fine degli accertamenti - per lo scandalo che l'ha travolto nell'esercizio delle responsabilità svolte in qualità di capo della Prince's Foundation, creata dal futuro sovrano per sensibilizzare i vari settori produttivi verso un'economia sostenibile. 

L'accusa avanzata dal Times e dal Mail on Sunday è grave: aver favorito, tramite l'elargizione di titoli onorari, la concessione della cittadinanza britannica all'imprenditore saudita Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz in cambio del pagamento di migliaia di sterline a beneficio della stessa fondazione. 1,5 milioni in totale, per l'esattezza, andati a beneficio della ristrutturazione delle due residenze scozzesi di cui la The Prince's Foundation figura come proprietaria: il castello di Mey, dove un tempo viveva la regina madre, e Dumfries House. 

Secondo la ricostruzione dei fatti l'imprenditore saudita aveva necessità di ottenere quanti più riconoscimenti ed encomi possibili per potersi assicurare la cittadinanza, che gli avrebbe permesso di effettuare investimenti nel Regno Unito. Lo staff del principe si sarebbe quindi adoperato per assicurargli prima un CBE (Commander of the Order of the British Empire) onorario, titolo che effettivamente Carlo gli ha conferito nel 2016, e poi un KBG (Knight Commander of the Order of the British Empire).

Nell'inchiesta dei due quotidiani britannici sono citate alcune e-mail che dimostrano questo scambio di favori. In una di queste William Bortrick, consigliere di Mahfouz appartenente all'aristocrazia britannica, sottolinea come il CBE fosse stato «promesso» in cambio del milione e mezzo di sterline.

Ed ecco arrivare all'ambasciata di Riyadh le lettere di raccomandazione, tra cui quella di Ashe Windham, ex membro dello staff del principe. «Sostengo con grande piacere la nomina di Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz per un CBE onorario», aveva scritto, per le «due donazioni molto generose» fatte per supportare il restauro del castello e la sostituzione delle finestre. Ecco poi la lettera incriminata, firmata da Fawcett e indirizzata a un assistente di Mahfouz: «Alla luce della generosità di Sua Eccellenza sono felice di confermarle, in confidenza, che siamo disposti e felici di supportare e contribuire alla richiesta di cittadinanza. Posso inoltre confermare che siamo disposti a richiedere il passaggio da Commendatore a Cavaliere dell'Ordine Imperiale Britannico».

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Per quanto fastidiosa, quella che riguarda il principe Carlo non è certo l'unica gatta da pelare per la Regina Elisabetta, che proprio nella giornata di ieri è stata chiamata nuovamente in causa dal nipote Harry e la moglie Meghan. Stando al The Sun, la coppia ha chiesto udienza per incontrare la sovrana così da farle conoscere la piccola Lilibet. Lo staff di Sua Maestà, fanno sapere fonti di palazzo che accusano i duchi di ipocrisia, non ha ancora risposto, ammettendo però che sono in corso discussioni sulla possibilità di invitare i Sussex al pranzo di Natale. C'è da dire che, tra lo scandalo del principe Andrea accusato di aver abusato ripetutamente di una minorenne e ora rischia il processo negli Usa e questo ultimo scivolone del principe Carlo, la diatriba con Meghan e Harry continua a essere il male minore.

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