Putin a rischio colpo di stato? Al momento è solo una speranza, i “siloviki” sono con lui: ecco chi sono

Putin a rischio colpo di stato? Al momento è solo una speranza, i “siloviki” sono con lui: ecco chi sono
Putin a rischio colpo di stato? Al momento è solo una speranza, i “siloviki” sono con lui: ecco chi sono
di Mario Landi
Domenica 3 Aprile 2022, 18:34 - Ultimo agg. 5 Aprile, 09:02
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Speranze che Putin venga rimosso da un colpo di stato orchestrato da qualche traditore del suo strettissimo cerchio magico? Secondo l'intelligence americana fra lo zar  e alcuni dei suoi più longevi collaboratori aumenta il gelo dopo che l'invasione dell'Ucraina si è rivelata assai più complicata del previsto. Nonostante la censura applicata con forte pressione, circolano ugualamente immagini e notizie sulla ritirata dell'esercito russo da Kiev che alle spalle lascia i cadaveri dei soldati e le carcasse annerite di centinaia di carri armati.

Ipotesi colpo di stato in Russia

E non aiuta il divieto di celebrare i funerali dei caduti anche in assenza del loro cadavere.

Il dolore delle famiglie,  soprattutto quelle dei soldati di leva mandati allo sbaraglio, è un virus che si trasmette in fretta e che allarma la nonenklatura. Poi ci sono gli effetti delle sanzioni e la repressione del dissenso, con le persone denunciate anche se manifestano esponendo un cartello bianco, senza alcuna scritta.

 

Per il Pentagono la solidità della posizione di Putin è sempre più precaria.

Macchè, disinformazione, tuona il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "Sembra che né il Dipartimento di Stato né il Pentagono sappiano cosa sta realmente accadendo a Mosca riporta il Guardian - Semplicemente non capiscono cosa sta succedendo. Non capiscono il presidente Putin. Non capiscono il meccanismo decisionale. Non capiscono il nostro stile di lavoro”.

Ecco allora che si arriva ai siloviki, da "sila" ovvero forza, gli uomini forti del governo, i pochissimi che possono avvicinare Putin per sottoporgli scenari e dossier, sempre che il leader dia loro la parola, perché l'iniziativa non è gradita. Secondo le intelligence occidentali questo meccanismo gerarchico del tutto ingessato rende difficile per Putin fare scelte adeguate, perché nessuno osa contrariarlo oppure tenta di convincerlo su che cosa sia meglio fare. Dice Farida Rustamov, giornalista indipendente: “Solo poche persone possono vederlo di persona e devono stare a distanza. E solo pochissimi hanno accesso al telefono con lui. Ma quell'accesso è solo in un modo, poiché Putin li contatta, non il contrario".

Immaginabile lo stano d'animo di questi "uomini forti" fra i quali sono compresi i ministri dell'Interno e della Difesa e i responsabili del servizi segreti da cui proviene lo stesso Putin. Si parla di Nikolai Patrushev, ex ufficiale del Kgb che conosce Putin da 40 anni, del capo dell'Fsb Alexander Bortnikov (idem), il ministro della Difesa Sergei Shoigu e anche Sergei Naryshkin, capo dell'intelligence estera di Putin. Un momento, il ministro Shoigu? Quello scomparso dopo i primi intoppi dell'invasione e poi riapparso? Sì, lui. Anche se in disgrazia gli analisti russi sostengono che mai verrebbe cacciato almeno in questo momento, perché per Putin significherebbe ammettere di avere puntato sul cavallo sbagliato.

E gli oligarchi come Roman Abramovich? Figuriamoci, l'ex patron del Chelsea risulta persino essere stato avvelenato dopo aver partecipato a una tappa dei collequi fra russi e ucraini. Un giallo ancora irrisolto, ma l'impressione è che sia limitata la possibilità da parte dei miliardari russi di fare pressione sull'uomo all'orine delle loro fortune.  Non ci riescono nemmeno a parlare e non sono certi ammessi alle rare video riunioni tra Putin e i siloviki. 
 

Putin a rischio colpo di stato, allora? Pare proprio di no anche se attorno a lui si trema per una situazione così lontana da quella ipotizzata alla vigilia dell'invasione.

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