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Guerra, diretta. Ambasciatore russo in Gb: «Pronti a colloqui di pace». Droni su Kiev

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Guerra Ucraina, diretta. Droni su Kiev, in sindaco: «Ne abbiamo abbattuti 52». E parte la controffensiva
Guerra Ucraina, diretta. Droni su Kiev, in sindaco: «Ne abbiamo abbattuti 52». E parte la controffensiva
Domenica 28 Maggio 2023, 09:07 - Ultimo agg. 29 Maggio, 09:08

Ambasciatore russo in Gb: Putin pronto a colloqui di pace

La Russia è pronta per i colloqui di pace con l'Ucraina ma non rinuncerà alle proprie condizioni. Lo ha detto l'ambasciatore russo in Gran Bretagna Andrey Kelin in un'intervista alla BBC. «Vogliamo la pace, ma a determinate condizioni, ovviamente - ha precisato il diplomatico - Per noi, due cose sono importanti. La prima e che non ci sia alcuna minaccia dall'Ucraina alla Russia. E la seconda, che i russi in Ucraina saranno trattati come ogni altro cittadino straniero. Come i francesi vengono trattati in Belgio, o come gli italiani e i tedeschi vengono trattati in Svizzera, non diversamente. Altrimenti sarebbe una grave violazione della Dichiarazione dei diritti umani». Secondo Kelin, l'attuale scopo militare della Russia è liberare il Donbass dall'occupazione. Ha inoltre respinto l'ipotesi che l'Ucraina possa prevalere, definendola «un grande errore idealistico. Possiamo fare la pace domani, se la parte ucraina è disposta a negoziare, ma al momento non ci sono i presupposti per questo, temo, perché il presidente dell'Ucraina ha proibito qualsiasi trattativa», ha aggiunto, affermando che Mosca esclude l'utilizzo di armi nucleari nella guerra contro Kiev, pur restano le apprensione per un'escalation dovuta alle forniture di armi occidentali all'Ucraina.

Prigozhin: lasciamo Bakmut, ora offensiva a Ovest

«I nostri piani prevedono di andare via da Bakhmut per il primo giugno. Potremmo non avere il tempo di consegnare tutto ai militari (dell'esercito regolare russo), forse ci vorrà qualche giorno in più. A condizione che a partire dal 5 giugno l'esercito abbia spazio operativo per un'offensiva a ovest. Come ha già detto il ministro della Difesa, dopo la presa di Bakhmut, l'esercito russo ha tutte le possibilità di lanciare una grande offensiva con la cattura di Kramatorsk, Sloviansk, Druzhkovka, Konstantinovka, Chasov Yar, cioè 'l'anello del Donbass'». Lo scrive su Telegram il fondatore della milizia Wagner Yevgeny Prigozhin.

Lavrov: F-16 a Kiev escalation inaccettabile

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha definito i piani dei paesi occidentali di inviare aerei da combattimento F-16 in Ucraina come un'escalation inaccettabile. Lo scrive la Tass. «Certamente, questa è un'escalation inaccettabile. Spero che ci siano persone ragionevoli in Occidente che lo capiscano», ha detto Lavrov al programma televisivo «Mosca. Cremlino. Putin».

 

 

Lukashenko riappare in un messaggio

Dopo le voci, alimentate dalla dissidenza bielorussa, sul suo stato di salute, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko riappare con un messaggio, pubblicato dal suo servizio stampa e diffuso dalla Tass, in cui fa gli auguri al leader dell'Azerbaigian Ilham Aliyev e a tutti gli azeri in occasione della festa nazionale del Paese, il Giorno dell'Indipendenza. «Sono profondamente convinto che il partenariato strategico tra Minsk e Baku, che si basa sull'interesse reciproco e su legami tradizionalmente amichevoli e di fiducia, continuerà a rafforzarsi, acquisendo nuove forme e direzioni», scrive.

 

 

 

 

Kiev: Mosca ha ridotto le sue truppe in Bielorussia

«Il numero di truppe russe nel territorio della Bielorussia si è molto più ridotto rispetto a qualche mese fa: prima potevano essere 10-11mila, ora sono diverse migliaia.

Ma nonostante questo, continuiamo a rafforzare la nostra linea di confine», ha dichiarato a Ukrinform Andriy Demchenko, portavoce del servizio di Guardia di Frontiera. Secondo Demchenko, l'area vicina al confine è minata per impedire un eventuale sfondamento ucraino.

 

 

Kiev, bombardata la regione di Kharkiv: morti due civili

Due civili, una donna e un uomo, sono rimasti uccisi durante il bombardamento della notte scorsa sulla regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale, come riferisce il capo militare regionale Oleg Sinehubov. Gli attacchi hanno colpito Chuhuyiv, Kharkiv e Kupyansk. Intensi bombardamenti anche a Kolodyazne, Krasnoye Pervoye, Fikholovka, Novomlinsk, Dvurechnaya, Zapadnoye, Masyutovka, Kislovka, Berestovoye e Volchansk: ci sono feriti e distruzioni.

Kiev: bombardate città a est e ovest dell'Ucraina

I raid aerei dell'esercito russo hanno colpito questa mattina alle cinque Zhytomyr, in Ucraina occidentale, come riferisce l'emittente pubblica Suspilne. Nella notte è stata bombardata anche Nikopol, nella regione orientale di Dnepropetrovsk, ha reso noto il capo militare regionale Sergey Lysak: «Sei abitazioni e e due edifici sono stati distrutti. Il gasdotto e le linee elettriche sono stati danneggiati. Non ci sono stati morti o feriti: questa è la cosa principale», ha scritto su Telegram.

Pioggia di droni su Kiev, il sindaco: 52 abbattuti

L'esercito ucraino questa notte ha abbattuto 52 droni di fabbricazione iraniana nello spazio aereo del Paese sui 54 lanciati dall'esercito del Cremlino proprio alla vigilia del Kiev Day, quando la capitale celebra l'anniversario della sua fondazione di 1541 anni fa con concerti, fiere e mostre. L'Aeronautica militare ucraina ha reso noto l'abbattimento degli Shaded lanciati dalle regioni russe di Bryansk e Krasnodar indicando che l'attacco è stato effettuato a più ondate per 5 ore, come riporta Rbc-Ucraina. Secondo informazioni non definitive, un uomo di 40 anni è rimasto ucciso in un distretto di Kiev e una donna è stata ferita.

Guerra Ucraina, diretta oggi 28 maggio. «Dio, nostro padre celeste, benedici la nostra decisiva offensiva, la nostra sacra vendetta, la nostra santa vittoria». Il comandante delle Forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny invoca la benedizione dei Cieli e annuncia che «è giunto il momento di riprenderci ciò che è nostro», in un video motivazionale che lascia intendere l'avvio della tanto attesa controffensiva di Kiev. Ma restano gli ermetismi ucraini, con il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak che parla di operazioni preliminari e il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza Oleksiy Danilov che definisce l'avvio «imminente». Così, a parlare ci provano i fatti: esplosioni sono state segnalate nel distretto di Berdyansk occupato dalle forze russe, poche ore dopo il filmato di Zaluzhny. Le detonazioni sono state udite per due volte nel centro della città, nella zona del porto e nel villaggio di Novopetrovka, che ospitano «un gran numero di truppe del Cremlino». Non è solo Berdyansk a essere scossa dal rombo violento della guerra. Esplosioni sono state udite nell'insediamento di Nikolske, nel distretto di Mariupol occupata, all'indomani di un attacco sulla città simbolo dell'orrore dell'invasione che secondo le autorità filorusse del Donetsk, ha colpito l'area dell'acciaieria di Azovstal con missili Storm Shadow. La guerra è poi tornata a sconfinare a Belgorod: in mattinata, il governatore della regione russa Vyacheslav Gladkov ha denunciato che un drone ha danneggiato un edificio amministrativo della Gazprom. Nel pomeriggio, un bombardamento ha colpito il distretto di Shebekino: «Una persona è stata uccisa» e «tra i feriti ci sono due adolescenti» di 15 e 17 anni, ha dichiarato Gladkov. E non è solo Belgorod a subire gli attacchi, che arrivano a toccare la Russia centrale dove, secondo il canale Telegram Baza, un drone ha attaccato una raffineria di petrolio nella regione di Tver. Di fronte agli obiettivi dell'Ucraina, la Russia si prepara rafforzando le difese nei territori occupati. E secondo l'intelligence militare di Kiev, gli invasori stanno architettando operazioni false flag per porre un freno alla controffensiva e interrompere le ostilità. Una «provocazione su larga scala» coinvolgerà «la centrale nucleare di Zaporizhzhia con una simulazione di incidente», hanno accusato gli 007 ucraini. Nel medesimo oblast, «gli occupanti russi hanno iniziato ad attuare una provocazione con l'uso di armi chimiche» in cui «le vere vittime saranno i soldati dell'esercito di occupazione russo. Lo stato aggressore prevede di utilizzare le tracce di danni causati da armi chimiche sui loro corpi come prove false per accusare l'Ucraina», è la denuncia dell'intelligence. Nel pomeriggio intanto Kiev denuncia che in uno dei «108 attacchi russi in un giorno» sulla regione è stata uccisa una donna di 73 anni. Il terreno è quindi il luogo dove si gioca la partita della guerra. Kiev ne è convinta, mentre prende il via in Germania l'addestramento delle sue forze all'uso dei tank statunitensi Abrams. Di dialogo con Mosca non se ne parla: «Non c'è forza che possa costringere la società ucraina e la leadership al governo a parlare con i russi oggi, finché le truppe russe sono sul nostro territorio», ha ribadito il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak. Dall'altra parte del fronte, il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin ha affermato che «per raggiungere una pace equa, l'Ucraina deve tornare al suo status di Paese neutrale» e «rifiutare di aderire alla Nato e all'Ue», condizioni inaccettabili per Kiev. La soluzione diplomatica quindi resta lontana, seppure dopo giorni di critiche e polemiche, si apre un nuovo spiraglio sulla iniziativa cinese. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha riferito di aver contattato i suoi colleghi di Varsavia, Berlino, Parigi e Bruxelles «e nessuno di loro ha confermato che ci siano stati annunci o negoziati anche sul riconoscimento come Russia dei territori occupati». Si spera quindi, mentre restano sul tavolo altre «cordate» per trovare una soluzione diplomatica al conflitto, compresa la missione di pace voluta da Papa Francesco e affidata al cardinale Matteo Zuppi. «Queste missioni non sono mai impossibili, né tantomeno di facciata», ha detto mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi della Federazione Russa, in un'intervista al Sir. «Preghiamo perché questa missione possa essere un primo passo verso una pace giusta e duratura». Anche se per Zelensky i tempi non sono ancora maturi: «Ma per trasmettere ai nostri figli la pace come eredità, dobbiamo arrivare al giorno in cui potremo dire di aver posto fine a questa guerra con la nostra vittoria».

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