LA GUERRA

Guerra Ucraina, accordo Varsavia-Kiev su transito grano ucraino. Putin visita basi militari a Kherson e Lugansk

Tutti gli aggiornamenti in tempo reale sul conflitto tra Russia e Ucraina

Putin al fronte, visita le basi militari nel Kherson e in Lugansk. G7: «Inaccettabile l'invio di armi nucleari in Bielorussia»
Putin al fronte, visita le basi militari nel Kherson e in Lugansk. G7: «Inaccettabile l'invio di armi nucleari in Bielorussia»
Martedì 18 Aprile 2023, 07:13 - Ultimo agg. 20 Aprile, 09:27

Accordo Polonia-Ucraina su transito grano

Polonia e Ucraina hanno raggiunto un accordo sulla ripresa del transito del grano ucraino, sospeso sabato scorso. «Siamo riusciti a mettere in atto meccanismi che garantiranno che non una sola tonnellata di grano rimanga in Polonia, che le merci transitino attraverso la Polonia», a partire da sabato prossimo, ha dichiarato Robert Telus, dopo un incontro con i funzionari ucraini.

Nato: la Russia è la più grande minaccia alla sicurezza

«La Russia è la più grande minaccia alla nostra sicurezza». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in collegamento da Bruxelles con la 18esima Conferenza annuale dell'Alleanza sul controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione delle armi di distruzione di massa a Washington. «Il Cremlino ha deciso di sovvertire le regole internazionali sulle armi, minacciando di utilizzare quelle nucleari. Questo è un comportamento irresponsabile, ma non ci intimorisce», ha aggiunto il segretario generale.

Mosca: inaccettabili le dichiarazioni occidentali su Kara-Murza

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha sottolineato che «Mosca considera inaccettabili le dichiarazioni dell'ambasciatore britannico Deborah Bronnert dopo la sentenza di Kara-Murza» e ha messo in guardia Londra dalla politicizzazione delle questioni internazionali sui diritti umani. Zakharova ha anche definito «l'apice del cinismo» le richieste degli ambasciatori statunitense e canadese di liberare Kara-Murza mentre nei loro Paesi «i diritti umani vengono violati spudoratamente e i dissidenti vengono perseguitati».

La Russia conferma l'arresto di Gershkovich

Il Tribunale della città di Mosca ha confermato l'arresto del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich per spionaggio, respingendo il ricorso presentato dai legali dell'americano.

 

Mosca convoca ambasciatori Usa, Gb e Canada

Il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori di Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada «per la palese interferenza negli affari interni». Lo afferma il ministero russo in una nota, ripresa dalla Tass. 

Fuga di notizie al Pentagono, i documenti segreti finiscono in rete. E negli Stati Uniti è caccia alla talpa

Isw, Putin si rivolge ai Wagner per la vittoria a Bakhmut

Dopo la delusione per le forze militari russe che non sono riuscite a catturare i fronti nel Donbass entro la fine di marzo, così come era stato loro ordinato, il presidente Vladimir Putin potrebbe tornare a rivolgersi al capo della milizia privata Wagner Yevgeny Prigozhin per ottenere una vittoria immediata a Bakhmut. Ossia, prima della Giornata della vittoria del 9 maggio o della conferenza stampa «Linea diretta» che si sta preparando a tenere a giugno, come scrive il think tank statunitense Isw (Istitute for the study of the war) nel suo ultimo aggiornamento. Gli analisti dell'Isw sottolineano che il capo di Stato russo starebbe riconfermando alcuni comandanti affiliati a Wagner, come generale Mikhail Teplinsky. «Il Cremlino potrebbe sperare di utilizzare gli istruttori di Wagner per preparare le sue forze mobilitate», si legge nel report. In precedenza l'Isw aveva riferito che il Cremlino ha esternalizzato il reclutamento di personale militare a gruppi nazionalisti: «Wagner sta attualmente reclutando in tutta la Russia ed è possibile che il Cremlino veda ancora Wagner come una fonte fattibile di potenza di combattimento».

Bombe su mercato di Kherson dopo visita di Putin

L'esercito russo sta bombardando la zona del mercato nel centro di Kherson, sei civili sono rimasti feriti, ha riferito il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak, citato dai media nazionali. L'attacco arriva dopo che il Cremlino ha reso nota questa mattina alle sei la visita del presidente Vladimir Putin al quartier generale russo del battaglione Dnepr proprio nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale. Nelle ultime 24 ore, secondo l'esercito ucraino, le truppe russe hanno attaccato per 57 volte il territorio regionale con artiglieria, droni e aviazione.

«Mosca userà ogni mezzo per mantenere territori ucraini»

I leader occidentali sono preparati al fatto che Vladimir Putin usi «tutti gli strumenti che gli sono rimasti», comprese le minacce nucleari e gli attacchi informatici, in risposta alla prevista controffensiva ucraina contro la Russia. Lo scrive il Guardian. I diplomatici britannici al vertice dei ministri degli Esteri del G7 in Giappone hanno dichiarato di aspettarsi una rappresaglia da parte della Russia e di «essere preparati» a tattiche estreme nel tentativo della Federazione russa di mantenere il territorio ucraino.

Kiev: Mosca concentra truppe a Bakhmut

«Pesanti combattimenti proseguono lungo la linea del fronte del Donbass.

Esiste la concreta possibilità che la Russia abbia ridotto il numero delle truppe e stia diminuendo l'azione offensiva intorno a Donetsk, molto probabilmente per deviare le risorse verso Bakhmut». Lo scrive su Twitter il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra in Ucraina. «A Bakhmut - prosegue l'intelligence di Londra - le forze del ministero della Difesa russo e del Gruppo Wagner continuano, lentamente, a fare progressi. La linea del fronte nel centro della città segue in gran parte la linea ferroviaria. Qualsiasi importante ritiro delle unità russe o ucraine intorno a Bakhmut è diventata una questione critica, con l'Ucraina che vuole liberare una forza offensiva mentre la Russia probabilmente aspira a ricostituire una riserva operativa».

Putin dopo Kherson va in Lugansk

Dopo la base militare nella regione di Kherson, il presidente russo Vladimir Putin ha visitato il quartier generale della Guardia nazionale «Est» nella Repubblica popolare di Lugansk (Lpr). Lo riferisce - secondo quanto riporta la Tass - l'ufficio stampa del Cremlino. «Vladimir Putin ha ricevuto rapporti dal colonnello generale Alexander Lapin e da altri alti ufficiali sulla situazione in questa regione», dichiara l'ufficio stampa precisando che si tratta della prima visita di Putin nella Repubblica popolare di Lugansk.

Putin a Kherson

Il presidente russo Vladimir Putin ha visitato il quartier generale del gruppo di truppe 'Dnepr' nella regione di Kherson, nel territorio dell'Ucraina, dove ha incontrato i militari. Lo riferisce - come riporta l'agenzia Ria Novosti - il servizio stampa del capo dello Stato russo. «Vladimir Putin presso il quartier generale del gruppo di truppe Dnepr nella regione di Kherson ha ascoltato i rapporti del comandante delle forze aviotrasportate, il colonnello generale Mikhail Teplinsky, il comandante del gruppo di truppe Dnepr, il colonnello generale Oleg Makarevich e altri capi militari », afferma il rapporto. 

 

 

Putin ha chiesto ai militari di esprimere la loro opinione sulla situazione militare nelle zone Kherson e Zaporizhzia. «Non voglio distrarvi dai doveri diretti relativi al comando e al controllo. Stiamo lavorando in modo professionale, brevemente ma concretamente. È importante per me sentire le opinioni su come si sta sviluppando la situazione, ascoltare, scambiare informazioni» ha detto Putin.

G7: «Inaccettabile» intenzione inviare armi nucleari in Bielorussia

I ministri degli esteri del G7 hanno promesso che i paesi che forniscono assistenza alla Russia per la guerra in Ucraina pagheranno «un prezzo pesante». È quanto si legge in una dichiarazione rilasciata al termine di due giorni di colloqui in Giappone. Gli alti diplomatici hanno anche annunciato di voler rafforzare l'applicazione delle sanzioni già prese nei confronti della Russia e considerano «inaccettabile» l'annuncio da parte di Mosca dell'intenzione di inviare armi nucleari alla Bielorussia.

L'Egitto stava per dare missili a Mosca, poi ha scelto Kiev

L'Egitto ha sospeso il mese scorso un piano per la fornitura di missili alla Russia dopo colloqui con alcuni funzionari americani, al termine dei quali ha optato invece per produrre munizioni per l'Ucraina. È quanto emerge dai leak americani trapelati negli ultimi giorni e riportati dal Washington Post. I documenti rivelano che l'Egitto ha scelto di produrre per l'Ucraina per far leva e ottenere sistemi avanzati militari americani. Per l'amministrazione Biden, a caccia di nuovi sostenitori per Kiev, il cambio di posizione dell'Egitto è stato un successo della sua azione diplomatica.

Leak usa rivelano, intercettato segretario generale Onu

Gli Stati Uni hanno intercettato le conversazioni telefoniche del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres con altri funzionari delle Nazioni Unite. Lo rivelano i leak americani trapelati negli ultimi e riportati dal Washington Post. I documenti riportano un sommario di conversazioni in Guterres si definisce «sdegnato» per il divieto di una visita in Etiopia e frustrato con il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.  In uno dei documenti, infatti, Guterres è descritto come non contento della possibilità di visitare Kiev in marzo, a ridosso della sua trasferta in Africa e poi in Svizzera, Iraq e Qatar. Le ragioni del suo non essere contento non sono spiegate ma un diplomatico dell'Onu ha messo in evidenza che Guterres viaggia su voli di linea e la visita in Ucraina avrebbe rappresentato un altro lungo viaggio per il 73enne

Indagini usa sulla talpa dei leak per possibili legami esteri

Gli investigatori americani stanno indagando per accertare se la talpa responsabile dei leak americani, il 21enne Jack Teixeira, abbia avuto contatti con qualcuno in un paese straniero e con qualche governo prima di postare i documenti online. Lo riporta Politico citando alcune fonti. Al momento non ci sono prove che Teixeira abbia avuto alcun legame estero o fosse parte di operazione straniera coordinata.

Guerra Ucraina, diretta oggi martedì 18 aprile. La Russia è interessata a porre fine al conflitto in Ucraina il prima possibile, ma in un contesto in cui si tengano in considerazione «gli interessi di sicurezza di tutti gli Stati, senza eccezioni». Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, forte del sostegno di Brasilia, al termine dell'incontro col cancelliere Mauro Viera, ha evocato la possibilità di un negoziato di pace, ma condizionato ad una serie di paletti. Un'ipotesi stroncata sul nascere da Ue e Usa.

Solo poche ore prima Bruxelles, in risposta alle dichiarazioni del presidente brasiliano Luiz inacio Lula da Silva da Pechino - secondo cui Ue e Usa stanno incoraggiando la guerra in Ucraina - ha ribadito che «l'Ucraina è la vittima» e quindi sta a Kiev «definire quali siano le condizioni per eventuali negoziati di pace».

E aspre critiche sono arrivate anche dalla Casa Bianca, col portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, che ha evidenziato come il Brasile «stia ripetendo a pappagallo la propaganda russa e cinese senza guardare ai fatti». Per parte sua Lavrov ha affermato l'interesse «a porre fine al conflitto ucraino il prima possibile». «Abbiamo spiegato in modo molto dettagliato in più di un'occasione le ragioni di ciò che sta accadendo, gli obiettivi che stiamo perseguendo a questo proposito», ha detto il ministro russo, aggiungendo che con il suo omologo brasiliano hanno parlato del «contesto che deve essere tenuto presente per risolvere questi problemi non su base momentanea, ma sulla base di accordi a lungo termine, che devono prima di tutto essere basati sul principio del multilateralismo e sulla considerazione degli interessi di sicurezza di tutti gli Stati senza eccezioni». Il viaggio dell'emissario di Mosca in Brasile si inserisce nella fitta tela che Lula - appena rientrato da Pechino - sta tessendo con i Brics per un piano di pace mediato da un gruppo di cosiddetti 'Paesi amicì per il conflitto ucraino, come ribadito dallo stesso Vieira, tornato a criticare le «sanzioni unilaterali» contro Mosca, che «oltre a non avere l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno un impatto negativo sulle economie mondiali, in particolare sui Paesi in via di sviluppo». Lavrov - che in America latina andrà anche a Cuba, in Venezuela e in Nicaragua - ha ringraziato il Brasile per il suo «contributo alla soluzione del conflitto» in Ucraina.

«Le visioni di Brasile e Russia» coincidono, ha spiegato, evidenziando la necessità di «un ordine mondiale più equo, più giusto e basato sul diritto. In questo, abbiamo una visione del mondo multipolare, in cui prendiamo in considerazione diversi Paesi, non solo alcuni». Ma le dichiarazioni di Lula in Cina e l'incontro con Lavrov, hanno riacceso il fuoco della polemica. «Non é vero che Stati Uniti e Ue stanno aiutando a prolungare il conflitto. La verità è che l'Ucraina è vittima di un'aggressione illegale. Gli Stati Uniti e l'Ue con altri partner internazionali stiamo aiutando l'Ucraina ad esercitare il suo legittimo diritto per l'autodifesa. Se non lo facessimo, l'Ucraina dovrebbe affrontare la distruzione, perché questi sono gli obiettivi dichiarati della guerra di Putin», ha affermato il portavoce del Servizio per l'azione esterna dell'Unione europea, Peter Stano. E le critiche si sono fatte particolarmente dure anche in Portogallo, dove Lula è stato inviato a tenere un discorso in parlamento, il prossimo 25 aprile.

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