Olegovich, il super colonnello spia di Putin catturato in calze e mutande dai soldati ucraini

Olegovich, il super colonnello spia di Putin catturato in calze e mutande dai soldati ucraini
Olegovich, il super colonnello spia di Putin catturato in calze e mutande dai soldati ucraini
Martedì 22 Marzo 2022, 16:20 - Ultimo agg. 23 Marzo, 10:57
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Il tenente colonnello sotto copertura Koshel Alexander Olegovich è stato catturato dai soldati ucraini. In circostanze peraltro curiose: indossava solo mutande e calzini. Una tenuta resa ancor più singolare dal fatto che Olegovich non solo sia uno dei capi, ma risulti anche molto vicino al cerchio magico del presidente Vladimir Putin.

Il super colonnello spia catturato

Secondo gli osservatori internazionali la dimostrazione che si tratti di un uomo di vertice, al corrente di informazioni preziose, sarebbe data dal fatto che Olegovich non è stato ucciso in azione, come molti dei suoi compagni, ma è stato invece risparmiato e catturato.

Secondo diverse fonti di notizie ucraine locali, il tenente colonnello trentanovenne è stato trovato nascosto con indosso solo mutande e calzini, perciò le forze ucraine lo hanno rivestito dandogli dei pantaloni, una maglietta e una felpa con cappuccio. Riportano fonti locali sui social: «Durante la battaglia con l’esercito russo, gli assalitori della 128esima Brigata d’assalto da montagna hanno catturato il capo del gruppo di informazione e contrasto psicologico 47084 dell’esercito russo. Il tenente colonnello sotto copertura Koshelev è stato fatto prigioniero». Sono state diffuse le immagini del militare dopo essere stato fatto prigioniero dalle forze ucraine, con il suo passaporto accanto. Si ritiene che sia stato scovato nelle vicinanze del luogo in cui è stata uccisa l’unità con cui si trovava, ma la posizione esatta non è stata divulgata.

Informazioni

Quanto Koshelev sia inserito nel gruppo di potere di Putin è avvolto da mistero, ma poiché era in Ucraina sotto copertura viene ritenuto un uomo su cui il presidente fa affidamento. Altro indizio significativo è rappresentato dal tentativo disperato di liberarlo. Subito dopo la sua cattura hanno schierato forze di terra e fatto decollare aerei che avrebbero aperto il fuoco contro i militari ucraini. «Nessuno è rimasto ferito dal fuoco nemico. Il prigioniero è stato portato in un posto sicuro nelle retrovie», hanno riferito i soldati della 128esima Brigata. Secondo l’esercito ucraino, gli aggressivi attacchi del nemico per portarlo in salvo sono conseguenza dei contatti diretti che Koshelev ha mantenuto con Mikhail Zusko, comandante della 58esima armata combinata della Federazione russa, al quale riferiva personalmente ogni giorno. «Ora che è stato catturato potrebbe dare informazioni ai nostri agenti del controspionaggio», è l’obiettivo dei capi della brigata. La notizia della cattura arriva dopo che i dati trapelati sul numero di soldati russi morti in combattimento sarebbero molto più alti di quanto il Cremlino abbia raccontato alla popolazione. Il tabloid russo Komsomolskaya Pravda ha affermato che, secondo il ministero della Difesa russo, quasi 10.000 soldati di Putin sarebbero stati uccisi dall’inizio della guerra con l’Ucraina.

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