Incendio in discoteca fa 242 morti e oltre 600 feriti: quattro condannati

Quattro condannati per l'incendio in una discoteca che provocò 242 morti e oltre 600 feriti
Quattro condannati per l'incendio in una discoteca che provocò 242 morti e oltre 600 feriti
di Marta Ferraro
Sabato 11 Dicembre 2021, 14:36 - Ultimo agg. 14:44
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Un tribunale brasiliano ha condannato quattro uomini per l'incendio verificatosi il 27 gennaio 2013 in una discoteca di Santa Maria, Rio Grande do Sul, Brasile, che ha provocato 242 morti e 636 feriti, la maggior parte dei quali giovani, secondo quanto riferiscono i media locali.

La tragedia si è verificata nella discoteca Kiss, dove si stava svolgendo una festa universitaria, quando la cantante del gruppo musicale Gurizada Fandangueira ha acceso un congegno pirotecnico e le scintille hanno colpito parte del soffitto che era ricoperto da una schiuma per l'isolamento acustico, che ha facilitato la rapida propagazione dell'incendio. Il rogo ha rilasciato inoltre gas tossici che hanno provocato diversi morti per soffocamento, mentre altre persone hanno perso la vita essendo state calpestate nel caos scatenato dal panico generale. Gli estintori nei locali non funzionavano e i locali non erano muniti di uscita di emergenza.

Dopo dieci giorni di processo, il giudice Orlando Faccini Neto ha condannato al carcere tutti gli imputati.

La pena per Elissandro Spohr, titolare della discoteca, è di 22 anni e 6 mesi, mentre quella del socio Mauro Hoffman è di19 anni e 6 mesi. Marcelo de Jesus dos Santos, cantante della band, e Luciano Bonilha Leão, assistente di scena, sono stati condannati a 18 anni di carcere ciascuno.

«In un caso come quello in esame, dobbiamo tener conto che siamo di fronte alla morte di 242 persone, circostanza che, nonostante l'eventuale dolo, è già di una gravità immensa», ha dichiarato il magistrato.

Sebbene Faccini abbia stabilito che fossero detenuti in tribunale, la difesa di Spohr ha richiesto l'habeas corpus per il suo cliente, che la Corte di giustizia ha accettato, quindi non può essere arrestato. Lo stesso diritto è stato riconosciuto agli altri tre condannati, motivo per cui rimarranno liberi in attesa della decisione dei tribunali superiori sui rispettivi ricorsi. Al processo erano presenti un totale di 28 persone, tra cui alcune che si trovavano nei locali il giorno dell'incendio. «Ho il 18% del mio corpo ustionato e ho perso un piede. Indosso una protesi a causa di tutto quello che è successo», ha raccontato Kellen Ferrreira, una delle sopravvissute.

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