Messico, ragazzo spara in classe e si uccide: morta l'insegnante, sei persone ferite

Messico, 12enne spara in classe e si suicida: morta l'insegnante, sei compagni feriti
Messico, 12enne spara in classe e si suicida: morta l'insegnante, sei compagni feriti
Venerdì 10 Gennaio 2020, 17:39 - Ultimo agg. 20:52
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«Oggi sarà il giorno»: lo ha detto ai suoi compagni José Angel, un ragazzo di appena 11 anni, pochi minuti prima di aprire il fuoco in una scuola privata nel nord del Messico, uccidendo una maestra e ferendo cinque compagni e un insegnante, per poi togliersi la vita. Un attacco che i media sostengono possa essere stato ispirato dai fatti della Columbine High School, negli Stati Uniti, dove nel 1999 due studenti uccisero 12 ragazzi e un insegnante, mentre le autorità messicane accusano un videogioco di aver influenzato negativamente il ragazzo.

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L'attacco è avvenuto nell'istituto Colegio Cervantes, nella città di Torren dello stato di Coahuila, al confine con gli Stati Uniti. Il delegato regionale della Procura generale, Maurilio Ochoa, ha affermato che lo studente aveva portato con sé a scuola due armi, una di piccolo calibro e un'altra di maggiore calibro. Durante la mattinata, il ragazzino ha chiesto il permesso di lasciare la classe per cambiarsi i pantaloni. Non vedendolo tornare, dopo 15 minuti la sua insegnante ha deciso di andare a cercarlo nell'istituto. La maestra lo ha trovato con la pistola in pugno e gli ha chiesto cosa stesse facendo, ma in risposta il ragazzo le ha sparato senza preavviso, uccidendola, per poi rivolgersi contro altri cinque compagni di classe e un insegnante di educazione fisica, che sono rimasti feriti. Infine, ha rivolto la pistola contro di sé e si è ucciso. Il sindaco di Torren, Jorge Zermeno, ha affermato che due bambini sono stati feriti gravemente nell'attacco. Per ora, si sa che il ragazzo viveva con sua nonna, ma non si sa come fosse l'ambiente familiare.

L'insegnante assassinata è stata identificata come Mara Sanz, di 50 anni.
Le indagini sono in corso, per capire cosa abbia spinto il ragazzino a realizzare un simile attacco prima di togliersi la vita, come si sia procurato le armi e come abbia fatto a portarle a scuola senza che nessuno se ne accorgesse. Le autorità hanno riferito che il ragazzo era un bravo studente e che non aveva avuto problemi di comportamento in passato. Il governatore di Coahuila, Miguel Riquelme, ha affermato che l'aggressore potrebbe essere stato influenzato da «un videogioco di guerra» chiamato «Natural Selection», nome che era scritto sulla maglietta che il ragazzo stava indossando al momento della sparatoria. «Natural Selection è un gioco molto violento, che simula l'uso di armi di grosso calibro», ha dichiarato il governatore in conferenza stampa. Tuttavia, alcuni media messicani sostengono che il ragazzo che ha sparato potrebbe essersi ispirato al massacro della Columbine High School del 1999 negli Stati Uniti, per compiere l'attacco. Il ragazzo era infatti vestito con abiti molto simili a quelli indossati da Eric Harris, uno dei due studenti responsabili della tragedia della Columbine: pantaloni neri, bretelle e la maglietta con la scritta «Natural Selection». Humberto Barbachano, padre di uno dei compagni di José Angel, ha detto in un'intervista di aver saputo dal figlio che il ragazzo «era ossessionato, o era a conoscenza degli eventi accaduti alla Columbine».

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