Carlo è il nuovo Re ma la monarchia è al bivio: William è il futuro, ecco come cambierà il suo regno

Quando toccherà a lui andrà alla sua incoronazione su un'auto elettrica e la cerimonia durerà pochissimo

Carlo è il nuovo Re ma la monarchia è al bivio: William è il futuro, ecco come cambierà il suo regno
di Vittorio Sabadin
Domenica 7 Maggio 2023, 07:40 - Ultimo agg. 11:55
4 Minuti di Lettura

Ora che l'incoronazione di Carlo III è finita, i cavalli tornano nelle stalle, le carrozze nei depositi, gli abiti cerimoniali e le scintillanti uniformi vengono riposte negli armadi e gli stendardi sono tutti ammainati. Chissà quando, e se, rivedremo mai un altro grandioso spettacolo come questo. Tutti i principi sono sposati, non ci sono giubilei in arrivo o grandi eventi in programma. L'erede al trono William, quando toccherà a lui, andrà alla sua incoronazione su un'auto elettrica o a idrogeno, la cerimonia durerà pochissimo e come re non potrà giurare di difendere "la" Fede, perché le fedi nel suo regno saranno più di una, e non è detto che il Cristianesimo sarà ancora la più seguita.

Re Carlo incoronazione, da Charlotte e Louise Windsor (splendide) principesse, alle damigelle "old" di Camilla: futuro e passato della monarchia


IL PASSAGGIO
Ci si domanda se il regno di Carlo apra una nuova era o semplicemente chiuda quella vecchia. C'è chi pensa che il Re, per tanti anni un riformatore frustrato che non riusciva a imporre le sue idee per l'opposizione dei genitori e del sistema, si faccia promotore di un'ondata di riforme anche a rischio di mettersi in rotta di collisione con il Parlamento, che nel 1649 aveva già fatto tagliare la testa a un re Carlo, il primo, che l'aveva sfidato. C'è chi crede invece che Carlo III stia semplicemente accompagnando alla fine la monarchia imperiale, per lasciare quello che resterà al figlio.
Nel 1953, l'anno dell'incoronazione di Elisabetta, nessuno si faceva domande sulle cose che erano state fatte per conquistare l'impero, ci si chiedeva piuttosto come si fosse riusciti a perderlo.

L'idea che un re dovesse un giorno scusarsi per il passato del suo paese era ai suoi tempi inconcepibile. Carlo oggi deve affrontare richieste di risarcimento per il colonialismo, indagini sullo schiavismo, pretese di restituzione di gioielli e reperti archeologici provenienti da altri paesi.

 


I TEMI RELIGIOSI
Carlo è capo della Chiesa anglicana, ma nella città di Leicester l'Islam è già la prima religione e solo il 2% della popolazione frequenta regolarmente i templi cristiani. È sovrano o capo di stato di 14 nazioni del Commonwealth, ma Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giamaica già pensano di diventare repubbliche e di non riconoscere più l'autorità del re britannico sul loro territorio. La «grande famiglia imperiale» che sua madre aveva giurato di servire «per lunga o breve» che fosse stata la sua vita si sta dissolvendo. Il cambiamento è profondo, le nuove generazioni faticano a comprendere i rituali che abbiamo visto all'incoronazione, che sembrano medioevali e anacronistici. Nessuno oggi crede più che Carlo III regni per volere di Dio, ma ai tempi di sua madre lo pensava il 34% dei britannici. Il regno di Elisabetta si è basato sulla distanza e sul mistero: non si poteva toccarla, né farle domande, né rivolgerle la parola per primi. Carlo lo si può toccare, gli si urla una domanda e lui risponde, si può chiedergli un selfie.


L'ETÀ DEL RE
È il re più anziano mai incoronato nella storia inglese, e pensa che facendo così risulterà più giovanile e moderno. Ma alla sua incoronazione è andato su una carrozza trainata da sei cavalli condotti da palafrenieri in antiche uniformi dorate: una carrozza che però aveva l'aria condizionata e le sospensioni idropneumatiche. Un anacronistico incrocio tra tradizione e modernità, che forse sarà la cifra del suo regno: tenersi ancorati al passato vivendo nell'era contemporanea, ma lasciando giorno dopo giorno un pezzo del vecchio mondo per strada.

© RIPRODUZIONE RISERVATA